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Roma, a rischio i ‘tombini intelligenti’: i test dovevano partire a maggio

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Roma, 11 mar. (AdnKronos) – Doveva partire a maggio ma ad oggi non c’è certezza su tempi e finanziamenti per l’avvio della sperimentazione dei ‘tombini intelligenti’ annunciata dal Comune di Roma nel dicembre scorso. A quanto apprende Adnkronos da fonti dell’assessorato ai Lavori Pubblici, “sarà convocato entro fine mese il tavolo tecnico per valutare e definire l’operatività” del progetto ‘smart manhole’ “e poi li si vedrà. Al momento non c’è niente di istruito presso gli uffici”.
Il tavolo dovrà definire finanziamento, tempi e modalità di questa sperimentazione frutto di un’intesa siglata lo scorso anno da Roma Capitale, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Aci Consult, società del gruppo Aci, e di cui era stato dato annuncio nel dicembre scorso, con la previsione di un avvio della fase di test per il mese di maggio 2015. Un “dossier ereditato”, dunque, dall’attuale assessore Maurizio Pucci direttamente dal predecessore Paolo Masini.
Sulla tempistica, però, pesa il passaggio di consegne. “Andremo a finire a giugno-luglio”, stima l’ingegnere Riccardo Colicchia, direttore generale Prodotti e Servizi per la Mobilità e l’Ambiente di Aci Consult che segue il progetto. Ma di fatto l’assessorato non smentisce né conferma l’intenzione di procedere con il progetto.
“Una ventina di prototipi sono già in produzione per la fase di test in ambiente simulato. Se il Comune dà l’ok, saremo pronti a metterne fino a 500 nelle strade di Roma per i mesi di settembre e ottobre, quelli delle grandi piogge”, continua Colicchia che ha registrato un grande interesse per il progetto da parte di “numerosissimi comuni e privati che hanno chiesto informazioni”. Quindi “noi andremo avanti in ogni caso anche se ci teniamo che sia il Comune di Roma a parteciparvi”. Il dirigente di Aci Consult si dice “ottimista” perché “è un’opportunità: il Comune è coinvolto infatti nel brevetto. Certo – osserva – bisognerà fare i conti col bilancio”.
Obiettivo del ‘Sistema intelligente di monitoraggio dei punti di raccolta delle acque piovane’ è quello di prevenire il problema delle foglie e dei detriti che ostruiscono i tombini. Le nuove griglie progettate pesano il 70% in meno rispetto alle caditoie in ghisa, garantiscono minori costi di trasporto e disincentivano i furti. Una rete di sensori (in grado di monitorare, tra l’altro, il livello dell’acqua e eventuali furti e manomissioni) e di sistemi elettronici mette in connessione i tombini con una sala operativa centrale che gestisce i dati.