Roma, 12 mar. (AdnKronos) – “In nessun altro paese quando lo Stato si è messo in moto per accertare un reato il processo rischia di finire per prescrizione: non in Germania, non in Francia, non in Spagna, tantomeno in Gran Bretagna. Come mai ci si confronta sempre con gli altri paesi europei quando si parla di lunghezza dei processi e si tace invece sulla prescrizione?”. Donatella Ferranti (Pd), presidente della commissione Giustizia della Camera, esprime “rammarico” per lo stato di agitazione proclamato dai penalisti.
“Stiamo portando in aula una riforma – dice la presidente della commissione Giustizia della Camera – che guarda caso non garba né all’Anm né all’Unione camere penali, con giudizi completamente agli antipodi: i magistrati parlano di ‘romanella’, i penalisti di ‘allungamento indiscriminato dei termini’”.
“Il sospetto allora è che la verità stia nel mezzo, ossia che il testo varato dalla commissione sia in definitiva un buon testo, una riforma giusta, come sostiene anche il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone: bisognerebbe anche in questo caso – aggiunge l’esponente del Pd – cercare di apprezzare la volontà riformatrice del governo e del Parlamento che va senza dubbio nella direzione dell’equilibrio tra esigenze di funzionalità e ragionevole durata dei processi”. Alle critiche dei penalisti Ferranti replica ricordando che, “nel corso del tempo, dinnanzi alle storture della ex Cirielli, il legislatore ha già raddoppiato i termini di prescrizione per una serie ampia di reati, dai delitti di mafia e terrorismo all’omicidio colposo o commesso in violazione del codice della strada, dallo sfruttamento sessuale dei minori ai maltrattamenti in famiglia e all’incendio colposo”.