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La ricerca, con manager esterni crescono più e meglio

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Roma, 20 mag. (Labitalia) – Le aziende che si affidano a manager esterni crescono di più e meglio. Questo, e molto altro, racconta la ricerca eseguita da Prometeia e commissionata da Federmanager, che prende in esame oltre 200 mila imprese rappresentative dei settori strategici dell’economia italiana. Le aziende che si affidano a manager esterni, dove per manager esterni si intende figure direttive che non sono proprietarie o membri della famiglia proprietaria, mostrano indici migliori.
Marginalità più elevata, 7,2% contro 6,4%, migliori condizioni in termini di autofinanziamento, il delta è dell’1,7%, e vantano una più alta capitalizzazione, parliamo di un +3,5%. In particolare, quest’ultimo punto è una garanzia: il management esterno non è in contrasto con la proprietà, ma anzi scommette su di essa. Inoltre, queste aziende hanno performance economiche migliori in termini di fatturato (+2,4%), occupati (+2,6%) e produttività del lavoro (+0,9%). Se poi ci si sofferma sulle imprese acquisite dall’estero ad alta managerializzazione, le performance sono ancora migliori.
E proprio sulle acquisizioni dall’estero la ricerca sfata il mito, ormai sorpassato, degli stranieri che comprano in Italia solo marchi allo sbando. Hanno, infatti, più probabilità di essere acquisite aziende su cui non gravano debiti ma che anzi possono fare fronte agli oneri con i propri flussi di cassa.
Manager esterni e acquisizioni dall’estero, quindi, rappresentano la chiave per accorciare la ripresa, arrivando a livelli pre-crisi anche 4 anni prima. Ma chi sono questi manager esterni? La ricerca Prometeia li fotografa perfettamente: sono più giovani rispetto ai manager interni, in prevalenza uomini con un rapporto di 8 a 2 (che si conferma anche nel caso di multinazionali o management interno) prevalentemente italiani; solo nel caso delle multinazionali si alza la percentuale di manager stranieri.
Tira le somme Giorgio Ambrogioni, presidente di Federmanager: “Il capitalismo familiare italiano ha avuto e ha un grande valore -spiega- ma oggi deve fare un salto di qualità aprendosi alla collaborazione di manager competenti e motivati. E’ un salto culturale complesso ma inevitabile che va sostenuto e incentivato. Come dimostrano importanti ricerche sul campo, migliaia di pmi -continua Ambrogioni- stanno per affrontare il difficile passaggio generazionale: una presenza manageriale può e deve accompagnare in modo efficace questo processo”.
“Da anni -conclude- sosteniamo l’importanza di una maggiore presenza manageriale nelle nostre pmi: la ricerca condotta da Prometeia per Federmanager dimostra, con dati incontrovertibili, la correttezza delle nostre posizioni. E’ in atto un processo rilevante di acquisizioni da parte di capitali esteri: non dobbiamo temere questo fenomeno ma dobbiamo gestirlo in modo intelligente perché non si trasformi in mere acquisizioni di quote di mercato”.