Home Politica Secondo ponte su Tevere non si può rimandare: è questione di sicurezza

Secondo ponte su Tevere non si può rimandare: è questione di sicurezza

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Arezzo – Quanto è accaduto il 29 dicembre, dopo il cedimento di una parete laterale della Diga di Montedoglio, deve far riflettere le istituzioni locali, provinciali, regionali e nazionali: il secondo ponte sul fiume Tevere è per Sansepolcro e per l’intera Valtiberina un’esigenza ormai irrinunciabile. Non si tratta più soltanto di snellire il traffico nelle ore di punta o di rendere più efficienti le infrastrutture, ma soprattutto di mettere in sicurezza un territorio: Sansepolcro è rimasto isolato per ben due giorni,impedendo ai biturgensi di muoversi e spostarsi in estrema sicurezza, nonché ai mezzi di soccorso di raggiungere in tempi brevi e in condizioni ottimali la popolazione. Purtroppo in Valtiberina Toscana non esiste altro punto di attraversamento del fiume Tevere, se non a monte dell’invaso di Montedoglio, in loc. Formole, in prossimità dell’uscita della E45 "Pieve Santo Stefano Sud", a ben 11 Km da Sansepolcro; quanto al versante umbro, il ponte più vicino a Sansepolcro è in località Pistrino di Citerna. Entrambe queste possibilità non possono risolvere il problema viario nel caso di allagamento o altro importante impedimento, in quanto i territori circostanti a queste strutture, oltre a rientrare nella zona a rischio maggiore, non garantirebbero, viste le infrastrutture viarie che a questi si allacciano, un collegamento sufficiente con il resto della provincia di Arezzo. Questo non è un problema che riguarda soltanto Sansepolcro: infatti, ogni qualvolta il ponte in via Senese Aretina è inagibile, i comuni della Valtiberina, in particolare quelli situati a sud-ovest di Sansepolcro, sono impossibilitati a raggiungere i servizi essenziali come l’ospedale, le scuole, le strutture amministrative, concentrate nella maggiore città del territorio. Sara Boncompagni, capogruppo in Consiglio Provinciale dell’Italia dei Valori, presenterà alla prossima seduta del 24 marzo, una mozione che sensibilizzi Provincia, Regione e Ministero a trovare le risorse, considerando anche le possibilità che offre l’Unione Europea, per far sì che questa indispensabile infrastruttura sia finalmente realizzata per garantire alla Valtiberina Toscana la sicurezza di una agevole circolazione, soprattutto in caso di gravi accadimenti come quello del 29 dicembre scorso. Non può essere questo un problema di cui debba farsi carico unicamente l’amministrazione comunale biturgense: oggi chiediamo che venga considerata prioritariamente l’esigenza della sicurezza del nostro territorio e della popolazione residente. In futuro non vorremmo essere costretti a prendere atto che Montedoglio, che comunque riconosciamo come un’indispensabile risorsa per buona parte del centro Italia, costituisca esclusivamente una forte preoccupazione, senza poter usufruire di alcun beneficio derivante dall’accettare che un "grande gigante" dorma vicino a noi.