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I migranti e la Asl

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Arezzo – Per assistere i migranti che la provincia di Arezzo ha ospitato, provenienti da Lampedusa, la Asl, sia per propri compiti istituzionali, che per ragioni umanitarie è al fianco di quanti stanno in queste ore lavorando, ad iniziare dal Vescovo Fontana, dalla prefettura e dalla protezione civile.
Ieri la visita eseguita dai medici della medicina d’urgenza (118) ai migranti giunti nella notte a Palazzolo. Una visita volontaria di controllo alla quale si sono sottoposti tutti i migranti tunisini. Sono risultati essere tutti in discrete condizioni generali, con solo alcuni raffreddori, laringiti e mal di stomaco, questi ultimi dovuti in genere al viaggio compiuto e alla cattiva alimentazione degli ultimi giorni, se non delle ultime settimane. Per loro, secondo prescrizioni ovviamente individuali, antibiotici, o antiacidi o antidolorifici.
Per ognuno è stata predisposta una doppia cartella clinica, una tenuta dal 118 per eventuali urgenze, e l’altra consegnata al personale della protezione civile che li assiste a Palazzolo.
La stessa identica operazione sarà compiuta nella serata di oggi agli oltre trenta migranti che sono destinati ad una struttura di accoglienza di Stia in Casentino, di proprietà della curia vescovile.
Per entrambi i gruppi da domani la sorveglianza sanitaria passerà nelle mani del medico del distretto sociosanitario delle rispettive zone (Monte san Savino e Bibbiena).
La Asl è impegnata anche sul fronte del vettovagliamento e dei viveri. In queste strutture si cono letti e materassi, ma non lenzuola, federe e coperte. Queste sono state predisposte dalla Asl e consegnate al personale della protezione civile.
Per il vitto, tre volte al giorno (colazione, pranzo e cena), un automezzo della protezione civile passa dalle cucine del San Donato per ritirare i pasti da consegnare. Pasti decisi sulla base del menù già esistente nei servizi ospedalieri della Asl a disposizione di coloro che intendono, per ragioni di salute o di religione, avere pietanze di una certa natura.
Così a Palazzolo oggi è stata la volta di zuppa di verdura, cotolette di pollo e patate all’ora di pranzo e zuppa di ceci e formaggio per la cena. Quello che hanno chiesto ed ottenuto i migranti, è che le porzioni di pane siano molto abbondanti, perché è la pietanza della quale non possono proprio fare a meno.

Articlolo scritto da: Adnkronos