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Centro Commerciale Naturale: Le Vie d’Arezzo da rifare

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Centro Commerciale Naturale: Le Vie d’Arezzo da rifare

Arezzo – Confesercenti chiede di rivedere il Centro Commerciale Naturale per condividere i programmi e le decisioni organizzative nell’interesse dei commercianti.
“Non c’è più sordo di chi non vuol sentire – polemizza Checcaglini. E quindi è necessario che la struttura CCN che tra l’altro gode di importanti finanziamenti pubblici del Comune, della Camera di Commercio e della stessa Regione Toscana, venga riformata”.
Confesercenti chiede trasparenza per non vedersi costretta a formare un secondo Centro Commerciale Naturale.
“Una soluzione del genere disperderebbe solo energie – puntualizza il direttore di Confesercenti – e dividerebbe la categoria. Per questo vogliamo evitare di fare un doppione. Al tempo stesso mai come adesso è necessario rieleggere un direttivo all’interno del CCN”.
“Gli aretini – prosegue Checcaglini – probabilmente non conoscono la sigla CCN ma i commercianti sanno bene che è l’associazione degli operatori del commercio e dell’artigianato del centro storico che programma e realizza gli eventi di promozione delle attività collocate in centro. Un struttura che utilizza prevalentemente finanziamenti pubblici e che per questo ha l’obbligo di garantire il massimo di trasparenza, intesa come partecipazione degli operatori anche nella sua organizzazione interna.”
“Infatti – aggiunge il direttore di Confesercenti – tutti i commercianti del centro storico indipendentemente dalla loro associazioni di categoria di appartenenza dovrebbero periodicamente poter concorrere alla vita democratica della stessa. Spetta a loro definire il programma delle iniziative e periodicamente procedere al rinnovo degli organi dirigenziali. Ovunque funziona così, solo ad Arezzo il CCN è un’oasi per pochi”.
È dello scorso 4 agosto la comunicazione dell’assessore al Commercio del Comune di Arezzo nella quale si indicava che “…era stato assunto l’impegno a ridefinire lo statuto dell’associazione Centro commerciale naturale in modo che fosse rappresentativa di tutta l’area del CCN e a costituire un comitato di coordinamento unico composto dai rappresentanti dei soggetti firmatari (n.d.r. tutte le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato) dell’ultimo protocollo d’intesa, per promuovere e ricercare la piena e fattiva collaborazione degli operatori commerciali”.
“Ancor oggi – conclude Checcaglini – nonostante le sollecitazioni anche quell’invito è stato disatteso da chi tira le fila del CCN e per questo Confesercenti intende sollevare il problema. Lo dobbiamo agli operatori e alla categoria che rappresentiamo e vorremo arrivare a una riforma del CCN per non essere costretti a crearne un secondo. Sarebbe spiacevole. Al contrario vorremmo che nel CCN di Arezzo ci sia spazio per tutti. L’appello è al Presidente del centro commerciale naturale al fine di impegnarsi ad aprire l’associazione a tutti e a mettere in atto un metodo democratico affinché tutti gli operatori siano partecipi all’organizzazione del CCN di Arezzo contribuendo alla definizione del programma degli eventi. Infine è ormai evidente che si debba procedere al rinnovo periodico dei suoi organismi attraverso il voto che per quanto ci riguarda non temiamo. A Confesercenti non preoccupa nemmeno di dover rappresentare la minoranza”.