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Terrorismo, nuovo messaggio audio di Bin Laden

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DUBAI – E' stato diffuso poco fa su alcuni forum islamici in Internet un nuovo messaggio audio del leader di al-Qaeda, Osama Bin Laden, rivolto ai mujahidin somali. La registrazione, della durata di 11 minuti, si intitola 'Combattete, campioni della Somalia' ed è stata realizzata dalla casa di produzione 'al-Sahab'.

Il messaggio segue quello diffuso sabato scorso dalla Tv araba 'al-Jazeera' dedicato alla questione palestinese. Nell'ultima registrazione diffusa, il leader di al-Qaeda accusa il presidente somalo Ahmad Sharif, di essere alleato degli Stati Uniti e invita i miliziani islamici a non abbandonare il Jihad proseguendo nella lotta contro il governo transitorio.

"Chiedo a tutti i musulmani di aiutare i mujahidin somali fornendo loro assistenza materiale in modo da creare uno stato islamico in Somalia", afferma Bin Laden nel suo ultimo messaggio audio. "Nazione islamica – prosegue – la vittoria dei mujahidin in Somalia è di particolare importanza. State respingendo un'invasione delle forze crociato-sioniste, ma un'altra invasione sta avvenendo in Sudan, a partire dal Darfur. E questo perché tra le coste del Sudan e La Mecca ci sono solo 300 chilometri di distanza, meno della gittata dei missili Scud".

Il leader di al Qaeda stila poi un elenco di quelle che definisce "invasioni crociate contro i Paesi islamici", inserendo al suo interno non solo l'"occupazione" di Gaza, ma anche quella dell'Iraq, dell'Afghanistan fino a citare la presenza delle truppe internazionali nel Sud del Libano. "Fin quando continuerete ad aver paura dell'America e dei suoi agenti?", si chiede quindi Bin Laden, invitando i somali a non fidarsi delle iniziative messe in campo dagli Ulema' islamici del proprio Paese per arrivare a un accordo di pace tra il governo e i ribelli.

"Fratelli musulmani in Somalia – afferma – dovete stare attenti e non fidarvi delle iniziative che vestono abiti islamici o che sono promosse dagli enti religiosi soprattutto se contraddicono la sharia. Un esempio è quella di alcuni Ulemà somali che hanno dato al presidente Sharif sei mesi di tempo per applicare la sharia: gli chiedono di applicare una cosa che lui invece dovrebbe distruggere. Come potrebbe mai farlo? Queste persone sono fuori dalla realtà. Mentre altri capiscono che l'America vuole combattere l'Islam in Somalia, come lo ha fatto in Iraq e in Afghanistan e come protesta per la sua affermazione nella Valle di Swat in Pakistan".

Il terrorista saudita definisce quindi Sharif "un agente degli americani nella regione", al pari del suo predecessore Abdullah Yusuf, e invita i somali a non accettare le proposte dei Paesi arabi per la pace nel Paese africano.