Home Cronaca Intercettazioni, Anm: ‘Mani legate per polizia e magistratura’

Intercettazioni, Anm: ‘Mani legate per polizia e magistratura’

0

ROMA – "Con queste norme polizia e magistratura avranno le mani legate nei confronti dei criminali e abbiamo il dovere di dirlo ai cittadini". Così Giuseppe Cascini, segretario dell'Anm, ha parlato del ddl intercettazioni intervenendo a "24 Mattino" su Radio 24. "Questa legge sostanzialmente abolisce uno strumento investigativo utilizzato in tutto il mondo per contrastare la criminalità – ha aggiunto Cascini – Si potranno fare intercettazioni solo se ci sono evidenti indizi di colpevolezza nei confronti di una persona. Qualcuno dovrà spiegarci perché non la si arresta una persona così, invece di intercettarlo".

"Tutte le intercettazioni a carico di ignoti per omicidio, violenza sessuale, rapine in villa, corruzione o reati finanziari non si potranno più fare. Poi il termine di 60 giorni: in un sequestro di persona in corso le intercettazioni dovranno essere interrotte anche se si ascolta che l'ostaggio verrà ucciso nei giorni successivi. Tutto questo – ha proseguito Cascini – è semplicemente incredibile". Cascini ha poi risposto così all'obiezione di eccessiva durezza riguardo il linguaggio usato dall'Anm parlando di "morte della giustizia": "Noi sommiamo una serie di cose – ha detto – insulti continui ai magistrati da parte di autorevoli esponenti del governo, norme che limitano drasticamente la possibilita' di investigazione, una campagna di stampa dei giornali vicini al governo contro la magistratura, un'iniziativa legislativa sul processo penale che distrugge completamente la possibilità di arrivare a una sentenza, quale che essa sia. Mettiamo insieme queste cose e siamo costretti a denunciare una situazione nella quale sarà impossibile rendere giustizia in questo Paese".

Quanto al divieto di pubblicare nomi dei magistrati che indagano, "noi siamo contrari a ogni forma di protagonismo – ha sottolineato Cascini – l'invito al riserbo e alla moderazione c'è nel nostro codice deontologico. Purtroppo ci sono casi sporadici di magistrati che appaiono troppo all'esterno. Da qui ad arrivare a vietare la pubblicazione del nome e dell'immagine del giudice ce ne passa. Se è meglio evitare ogni protagonismo, io da cittadino voglio sapere chi è il pm che sta indagando e decidendo della mia libertà". "I giudici sono persone ed è giusto che l'opinione pubblica si possa fare un'idea sulle persone. Un controllo critico sull'operato della magistratura deve riguardare anche l'operato dei singoli. Io preferirei che si sapesse chi assume una determinata iniziativa", ha aggiunto Cascini che ha commentato, infine, il libro 'Magistrati, l'Ultracasta' uscito da poco e scritto da Stefano Livadiotti. "L'ho letto – ha detto Cascini – e penso sia un libro ricco di disinformazione e inesattezze. C'è una vicenda che rende molto perplessi che risale al 1973, su quella sono d'accordo con l'autore. Per il resto è un'opera di cattiva informazione che raccoglie le peggiori falsità sulla magistratura e sui magistrati, le opinioni di alcuni limitati magistrati che gettano fango sulla categoria ma in complesso un libro molto poco informato".

Articlolo scritto da: Adnkronos