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Due comunicazioni sulla Chimet in Consiglio Provinciale

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Due comunicazioni sulla Chimet in Consiglio Provinciale

AREZZO – In apertura dei lavori del consiglio provinciale il Presidente Giuseppe Alpini ha informato i consiglieri di aver devoluto, a nome dell'intero consiglio, la cifra che veniva abitualmente spesa per i regali di Natale al progetto di Cooperazione internazionale in Africa della Fondazione "Fabrizio Meoni". Subito dopo il Presidente della Provincia Roberto Vasai ha espresso la sua solidarietà al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per la violenza subita a Milano. "E' l'epilogo di una situazione che è andata di giorno in giorno a deteriorarsi ed auspico che questa drammatica vicenda metta fine all'incomunicabilità che ha caratterizzato il dibattito politico in questi mesi. Voglio fare gli auguri di pronta guarigione a Berlusconi, in modo che possa così tornare a svolgere il compito che il popolo italiano gli ha assegnato", ha affermato il Presidente della Provincia che ha poi dato una comunicazione al consiglio anche in riferimento all'indagine della Magistratura sulla Chimet. "Nella giornata del 9 dicembre scorso, il Corpo Forestale dello Stato ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari dichiarando la qualità di indagato, tra gli altri, anche al Dottor Patrizio Lucci, Dirigente del Servizio Ecologia della Provincia di Arezzo. Per quanto riguarda il nostro Dirigente, le ipotesi sulle quali la Procura indaga sono focalizzate sul rilascio dell’autorizzazione alla società Chimet al trattamento dei rifiuti in assenza della Valutazione di Impatto Ambientale. Il 10 dicembre, il Dottor Lucci comportandosi con la grande correttezza e responsabilità che lo ha sempre contraddistinto, ha rimesso a disposizione del Presidente della Provincia tutti gli incarichi a lui conferiti. L’Amministrazione Provinciale ribadisce di aver agito sempre nella piena legittimità e conformità alle leggi vigenti, in collaborazione con gli altri Enti, perseguendo l’interesse pubblico complessivo affidatole dalla legge. La Provincia ribadisce, altresì, di essere stata a disposizione degli inquirenti fornendo tutta la documentazione richiesta ed è fiduciosa che la questione sarà interamente chiarita, confermando la correttezza del proprio operato. La questione contestata è, comunque, oggetto di continua evoluzione normativa, comunitaria, nazionale e regionale ed è ben nota agli organi di governo di questo ente, così che posso affermare, anche a nome delle precedenti amministrazioni provinciali, che il Dottor Lucci ha sempre agito in piena conformità e sintonia con le direttive della Giunta Provinciale. Infatti, le indagini di cui trattasi sono inerenti ad atti corretti, legittimi, adottati nel rispetto della legge, condivisi dalla Giunta Provinciale in quanto esecuzione della politica amministrativa di questo ente e coerenti con questa, oggetto di confronto e condivisione con la comunità europea e il governo, già oggetto di precedente identica indagine della stessa Procura della Repubblica di Arezzo, conclusasi con l’archiviazione per non sussistenza del fatto. Ciò premesso, stante la assoluta certezza che la questione sarà indubitabilmente chiarita, il Dottor Patrizio Lucci è stato confermato in tutti i suoi incarichi con piena fiducia e con pieni poteri, con l’eccezione delle sole autorizzazioni inerenti la Società Chimet, per tutela del Dottor Lucci stesso e per rispetto delle indagini in corso e del magistrato operante", ha concluso Vasai. Sempre sul tema della Chimet c'è stata una risposta dell'Assessore Andrea Cutini, che ha informato di aver ricevuto dall'Ingegner Alfonso Andretta una comunicazione, in merito ad un'interrogazione presentata dal consigliere Lucia Tanti, nella quale fa presente di non aver mai azionato alcun ricorso in relazione ad atti della Provincia di Arezzo che avessero per oggetto la Chimet. "Questo dato di fatto non mi risulta essere stato espressamente chiarito nella risposta dell’interpellanza, ma ritengo sia cosa importante eliminare ogni possibile confusione fra comportamenti attribuiti al Comitato dei Cittadini e quelli posti in essere dal sottoscritto che ha preso contatti con lo stesso comitato solo a partire dal 2009 e solo con riferimento all’inchiesta pubblica", afferma la nota dell'Ingegner Andretta.