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Banche come musei, al via la settima edizione di Invito a Palazzo

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ROMA – "Il Martirio di Sant'Orsola", l'ultimo capolavoro realizzato dal Caravaggio nel 1610, prima della sua tragica morte; la lettera di un politico italiano che, dopo la morte di Garibaldi, chiede al Monte di Pietà la restituzione delle spade che l'eroe dei Due Mondi dovette impegnare; i resti della città romana Alba Pompeia risalenti al I secolo d.C.: non sono le opere di un museo, ma solo alcuni dei tesori conservati nelle banche italiane che tornano ad aprire gratuitamente le porte al pubblico per la settima edizione di "Invito a Palazzo", il 4 ottobre dalle ore 10 alle 19. Quest'anno l'iniziativa promossa dall'Abi, Associazione Bancaria Italiana, cresce con la partecipazione di undici sedi che partecipano per la prima volta, portando a 85 il numero dei palazzi di 50 banche in 47 città di 17 regioni.

Tra i palazzi che aprono quest'anno per la prima volta, Palazzo della Fortuna di Torino, sede di UniCredit Private Banking, che deve il suo nome al fatto di essere stato l'indirizzo Rai dove giungevano milioni di cartoline della lotteria, e Palazzo Altieri a Roma, sede del Banco Popolare, con i suoi sedici ambienti al secondo piano nobile, riccamente decorati e arredati con una collezione dedicata alla pittura di paesaggio, sacra e di genere, fra Sei e Settecento, sculture, arazzi e mobili di grande pregio che decorano l'edificio firmato dall'architetto Giovanni Antonio De Rossi, prolifico architetto del barocco maturo.

Proprio in questo splendido edificio, oggi il ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi ha presentato l'iniziativa definendola "un appuntamento ormai tradizionale e atteso che – ha aggiunto Bondi – nelle precedenti edizioni ha attirato ben 500mila visitatori. Questo significa che nel nostro Paese c'è fame di cultura, alimento necessario alla nostra esistenza e non solo ornamento". Sede quanto mai adatta, Palazzo Altieri, per la presentazione dell'iniziativa, visto che proprio Roma si presenta come la città di punta di "Invito a Palazzo", con il maggior numero di edifici aperti, ben undici (seconda in classifica Milano con sette palazzi, terza Genova con cinque). Due, invece, le città che partecipano per la prima volta: Tavagnacco, in provincia di Udine, e Pesaro. Tutti insieme per dare a cittadini e turisti la possibilità di ammirare capolavori nascosti e le espressioni più variegate di oltre mille anni di civiltà per una vera e propria antologia di stili e tendenze: dall'architettura rinascimentale al barocco, dalle dimore settecentesche immerse nei parchi secolari a quelle neoclassiche fino ai palazzi che più recentemente le banche hanno commissionato ai grandi architetti internazionali. Come Palazzo Scarpa a Verona, sede della Banca Popolare realizzata da Carlo Scarpa, l'architetto italiano del Novecento più famose nel mondo; oppure la direzione generale Hypo Alpe-Adria Bank di Tavagnacco, ardita struttura di sette piani inclinata di 14 gradi realizzata nel 2006 dal celebre architetto Thom Mayne. "Non solo le banche intervengono direttamente sul territorio nel quale operano attraverso attività di tutela e recupero del patrimonio artistico – ha detto Corrado Faissola, presidente dell'Abi – ma ogni anno arricchiscono la proposta di 'Invito a palazzo' perché far conoscere ai cittadini e ai turisti il nostro patrimonio culturale rappresenta anche un contributo economico alla crescita del Pil". Per questo Abi e ministero per i Beni Culturali intendono intensificare la collaborazione attraverso "la firma di un protocollo di intesa Abi-Mibac – ha annunciato il ministro Bondi – che servirà per promuovere il sistema Italia nel mondo attraverso iniziative a carattere culturale nelle maggiori città europee ed extraeuropee" –

Appuntamento, dunque, il 4 ottobre nelle sedi delle banche di tutta Italia, con l'opportunità unica di ammirare luoghi e tesori solitamente preclusi al pubblico. Non solo visite guidate (in italiano e inglese), ma anche iniziative varie e mostre realizzate per l'occasione attenderanno i visitatori di "Invito a palazzo" che, ad ulteriore testimonianza, del proprio impegno in campo culturale, anche quest'anno attribuisce il Premio Invito a Palazzo al miglior diplomato dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Grazie al Premio, sarà possibile terminare il lavoro di restauro di un'opera inedita: una terracotta policroma del XV secolo raffigurante Caterina da Siena, proveniente dai depositi del Rondò di Bacco di Palazzo Pitti, giunta all'Opificio in condizioni di estremo degrado.

Articlolo scritto da: Adnkronos