AREZZO – Comune di Arezzo e ordini professionali, seduti assieme a un tavolo di lavoro, hanno individuato quelli che sono i criteri-guida dell’attività edilizia nelle zone agricole, in particolare per ciò che concerne l’aspetto specifico della trasformazione di fabbricati esistenti, raccolti poi in un documento redatto dal Direttore dell’Area Servizi per il Territorio del Comune di Arezzo Fabrizio Beoni.
“Abbiamo innanzitutto affrontato con ordine e collegi professionali – ha dichiarato il Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani – un problema di disagio interpretativo che aveva portato con il tempo al succedersi di un’edilizia nelle zone agricole del Comune che riteniamo scorretta. L’obiettivo da privilegiare è invece la salvaguardia di queste zone che rappresentano un unicum paesaggistico cantato da poeti e rappresentato da pittori, stratificatosi nei secoli, traduzione delle nostre cultura e identità, conosciuto nel mondo e volano di attività economiche legate al turismo. I criteri e gli indirizzi che fissiamo nel documento servono a traghettarci fino alla definitiva adozione del Regolamento Urbanistico, prevista per l’estate del 2008, che libererà le campagne dalle norme di salvaguardia e dalle sanzioni regionali che si applicano momentaneamente e che limitano l’azione di trasformazione del territorio agricolo.
Vogliamo assentire progetti edilizi che si sposino con un garbo estetico troppo a lungo dimenticato, con il rispetto dei contesti, con il consumo ridotto del territorio e con le tipologie edilizie tipiche toscane, senza però per questo negare aprioristicamente qualsiasi genere di intervento. Se a oggi il recupero volumetrico era possibile infatti su basse meramente normativa, un progetto conforme era di per sé valido e legittimo, finanche lottizzazioni in piena campagna, cerchiamo ora di restituire ai progetti stessi una valenza trascurata che porti a opere di bell’impatto e rispettose dell’ambiente dove s’inseriscono.
L’attenzione particolare alle zone agricole si affianca al protocollo recentemente sottoscritto con la Soprintendenza per la valorizzazione del centro storico: su ogni luogo di pregio della nostra città e del nostro Comune manteniamo viva l’attenzione e, sempre privilegiando il fattore estetico, ricostituiremo la Commissione per la qualità edilizia che si affiancherà al lavoro degli uffici esprimendo pareri circostanziati tenendo conto di questo valore. La commissione sarà un ulteriore strumento per continuare sulla strada della collaborazione reciproca fra amministrazione e professionisti. Rientrano in una logica di partecipazione anche i 5 sabati consecutivi che partiranno dopo l’Epifania grazie ai quali avvieremo un confronto con la città per ascoltare voci qualificate, recepire istanze, ascoltare suggerimenti in vista della stesura definitiva del Regolamento Urbanistico. Nulla verrà fatto al chiuso di stanze ma seguendo un percorso che conferirà veste pubblica a questo atto fondamentale per il futuro di Arezzo”.
“Questa sintesi – ha precisato l’arch. Fabrizio Beoni, direttore dell’Area Servizi per il territorio del Comune di Arezzo – ha un valore orientativo, non sono norme cogenti ma siamo certi che permetterà a ordini professionali e a uffici comunali di trovare un quadro generale di riferimento per superare la fase transitoria che ci porterà al Regolamento Urbanistico. Vogliamo ottenere un’edilizia di pregio e ovviamente gli elementi qualitativi contenuti nel documento ci sembrano validi per questo. Le linee-guida non sono qualcosa di rigido o frutto di astrazioni ma sono dettate da quel naturale buon senso che andrebbe tenuto sempre di conto quando si va a progettare”.
“Adesso proseguiamo con il confronto – ha concluso Bruno Benci presidente dell’ordine degli architetti – che per la prima volta dopo 30 anni ha permesso di abbandonare l’idea che la salvaguardia di un territorio debba passare prima di tutto da un ‘No’. Il progetto edilizio è visto adesso, finalmente, non come un adempimento burocratico che deve rispondere a conformità normativa ma come un fatto culturale. E per quanto riguarda il Regolamento Urbanistico è importante che anch’esso sia visto come una cornice nella quale l’intera città si riconosca”.