Home Nazionale Alimenti: Coldiretti Venezia, per pasta e riso passo avanti verso il vero Made in Italy

Alimenti: Coldiretti Venezia, per pasta e riso passo avanti verso il vero Made in Italy

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Venezia, 24 lug. (AdnKronos) – “La decisione di proseguire con fermezza sulla strada della trasparenza con l’etichetta di origine obbligatoria per il grano impiegato nella pasta e per il riso è coerente con gli impegni assunti ma soprattutto risponde alle esigenze di oltre il 96% dei consumatori che chiedono che venga scritta sull’etichetta in modo chiaro e leggibile l’origine degli alimenti secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole”. E’ quanto afferma il direttore di Coldiretti Venezia Giovanni Pasquali in riferimento alla firma dei decreti interministeriali da parte dei Ministri Maurizio Martina delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, per l’introduzione in via sperimentale dell’obbligo di etichettatura d’origine.
Positivo anche il commento del presidente provinciale Iacopo Giraldo: “Si tratta di un segnale importante a tutela del made in Italy anche se 1/3 della spesa resta anonimo, dall’ortofrutta trasformata alle conserve ed ai succhi, fino al concentrato di pomodoro. Occorre venga esteso l’obbligo di indicare l’origine, per evitare che questi prodotti siano spacciati come italiani mentre sono importati dall’estero”.
“L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine non consente di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive. Di fronte all’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea che obbliga ad indicare l’origine per la carne fresca ma non per quella trasformata in salumi, per il miele ma non per il riso, per il pesce ma non per il grano nella pasta, per la frutta fresca ma non per i succhi, l’Italia che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie anche – sottolinea Giraldo – con una profonda revisione delle norme sul codice doganale nel settore agroalimentare, che pretendono paradossalmente di chiamare addirittura farina italiana quella ottenuta dal grano straniero macinato in Italia”.