Roma, 18 gen. (AdnKronos) – Le modifiche non verranno direttamente dal governo, ma ci saranno e saranno presentate dal Pd in Senato. Emendamenti per scongiurare rischi di incostituzionalità negli art.2 e 3 del ddl sulle unioni civili e che potrebbero riguardare anche l’art. 5, quello delle stepchild. Ma “nessuno stravolgimento dell’impianto della legge”, si puntualizza in ambienti parlamentari Pd. Insomma nessun ‘annacquamento’, si garantisce, ma una messa in sicurezza del provvedimento, per così dire.
Valutazione emersa anche dopo un confronto con il Quirinale. Al Senato da giorni si vocifera di perplessità da parte del Colle. Precisamente dall’intervista a Cesare Mirabelli, presidente emerito della Consulta. A parte le stepchild, il problema sarebbe l’equiparazione delle unioni civili al matrimoni: “Sarebbe il caso di riscrivere la legge in materia più appropriata -ha detto Mirabelli-, senza demonizzare assolutamente le unioni solidaristiche affettive (..) ma per fare tutto questo non c’è bisogno di inventare un matrimonio con un’etichetta diversa”.
L”avvertimento’ è stato recepito e il Pd si appresta a limare alcune parti del testo Cirinnà. Un lavoro che ha anche una valenza politica, oltre che tecnica. Le modifiche infatti vanno incontro ad alcuni dei rilievi (proprio sull’equiparazione al matrimonio) sollevati dai cattolici. Insomma, potrebbero diventare terreno di mediazione. Domani già lo si potrà intuire dall’andamento dell’assemblea Pd al Senato.