Home Nazionale Salute: Federfarma, a Verona 31% cittadini a rischio elevato diabete (3)

Salute: Federfarma, a Verona 31% cittadini a rischio elevato diabete (3)

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(AdnKronos) – (Adnkronos) – I dati raccolti nel corso della giornata, nel rispetto delle norme sulla privacy e in forma anonima, e successivamente elaborati da Federfarma Verona, sia quelli nelle farmacie che presso il Comando dei Vigili del Fuoco, verranno utilizzati per valutazioni comparative sul territorio veronese.
“La lotta contro il diabete richiede il contributo di tanti soggetti e anche le farmacie possono fare la loro parte – spiega Enzo Bonora, Professore Ordinario di Endocrinologia, Università di Verona e Direttore della UO di Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo della AOUI di Verona e Presidente della Società Italiana di Diabetologia -. La gestione della malattia richiede una partecipazione consapevole da parte della persona con diabete e questo comporta un’intensa e ripetuta attività educativa su varie tematiche. I farmacisti possono affiancare i team specialistici e i medici di famiglia nel trasmettere fondamentali messaggi educativi alle persone con diabete e ai loro familiari”.
“I dati rilevati sono estremamente interessanti ed evidenziano, ancora una volta, il ruolo insostituibile della farmacia sul territorio per quanto riguarda la patologia del diabete – osserva Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione di titolari di farmacia -, ed è questo uno dei motivi per cui continua e si sviluppa la collaborazione con il Centro diretto dal professor Bonora. Quest’anno è previsto, infatti, un programma specifico di formazione per tutti i colleghi farmacisti della nostra provincia. Il programma, che prenderà il via il 7 marzo tratterà argomenti come il rischio-diabete, la prevenzione, scoprire il diabete nascosto, alimentazione, attività fisica, automonitoraggio glicemico domiciliare, terapia in viaggio. In questo modo i farmacisti condivideranno ancora una volta lo stesso linguaggio e gli stessi messaggi della classe medica nei confronti del cittadino/paziente rafforzando la comunicazione all’utenza che in questo modo diventerà ancora più incisiva”.