(AdnKronos) – “Dinanzi a tutto ciò, il governo, anziché preparare il Paese parlando il linguaggio della verità – prosegue Capezzone – ha preferito deviare o smorzare l’attenzione e la tensione, ha fatto per settimane operazioni mediatiche “alla camomilla”, per dire che non siamo in guerra, tutto ordinario, e così via”.
“Così come la strategia di attendere che in Libia ci sia finalmente un governo di unità nazionale a chiederci di intervenire può essere astrattamente auspicabile, ma si scontra con la realtà. Che succede, come purtroppo è probabile, se questa condizione non si verifica? Qual è il nostro ‘piano b’? – chiede l’esponente di Cor – Esprimo infine una grave preoccupazione per il provvedimento (secretato, pare) con cui il premier si è autoattribuito una posizione di vertice in una catena di comando irrituale e di dubbia costituzionalità, di fatto esautorando anche ministri competenti per materia, e tagliando fuori il Parlamento”.
“Parlo – a titolo personale – da parlamentare favorevole all’intervento. Ma queste modalità oscure e costituzionalmente dubbie, accompagnate da un difetto di informazione verso il Paese, configurano un’assoluta anomalia”, conclude Capezzone.