Roma, 4 mar. (AdnKronos) – “Le problematiche relativa all’occupazione delle donne dovrebbero essere al centro dell’agenda politica. A parità di mansioni, oggi in Italia una donna guadagna meno. Questo è inaccettabile, facciamo lo stesso lavoro e io guadagno meno? In base a cosa?”. Così la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenendo a un incontro alla Camera sulla ‘Polizia di Stato con le donne’.
“Nei ruoli di vertici, poi – aggiunge poi la presidente tornando su un tema a lei caro – ci viene chiesto di rinunciare alla nostra appartenenza di genere” poiché “il mio titolo viene coniugato al maschile. Se va bene coniugare al femminile lavori come la contadina, l’operaia, l’infermiera, deve poter andare bene anche quando si tratta di amministratrice delegata, ministra, sindaca. L’Accademia della Crusca – rimarca Boldrini – ci dice che non farlo è un errore grammaticale. Il problema non è grammaticale ma di barriera culturale. Noi in questo modo non riconosciamo lo sforzo fatto dalle donne, neghiamo la loro presenza ai vertici. Mentre bisogna riconoscere il valore delle donne anche attraverso la declinazione al femminile dei loro ruoli”.