(AdnKronos) – Tutte le persone inserite nelle residenze sociali temporanee sono conosciute e seguite dai Servizi sociali, la metà di loro provengono dalle comunità educative madre-bambino dove sono state ospitate per far fronte all’emergenza e alla necessità di assistere i minori. Rappresentano la vera emergenza in termini di ricerca di una soluzione abitativa nell’ambito delle politiche sociali: nel 2013 sono stati 229 gli sfratti assistiti dagli operatori delle Politiche sociali con la sistemazione in comunità di 47 madri e 102 minori; nel 2014 il numero degli sfratti assistiti è salito a 355 con la collocazione di 78 madri e 149 minori; nei primi sei mesi del 2015 gli sfratti sono stati 200 con la sistemazione in comunità di 48 madri e 106 minori. Da giugno 2015 è partita la residenzialità sociale temporanea che ha in parte assorbito questo bisogno.
Le comunità madre-bambino, le Rsa (residenze sanitarie assistenziali) per gli anziani e i centri di accoglienza per adulti in difficoltà sono stati fino a giugno dello scorso anno la soluzione prevalente messa in atto dal Comune, nell’ambito delle Politiche sociali, per far fronte al disagio abitativo e all’emergenza sfratti. È stata così offerta una sistemazione ad alta intensità assistenziale, non del tutto adeguata e più costosa, anziché una residenza dove le famiglie, gli adulti e gli anziani soli possono continuare a vivere sostenuti, però, da un progetto di accompagnamento sociale verso l’autonomia. Si è calcolato che circa il 30% di madri con minori, circa il 15% di adulti e il 10% di anziani, in assenza di uno strumento alternativo, più leggero e flessibile come la RST, siano stati negli anni collocati in strutture di alta intensità assistenziale.
La sistemazione in una residenza sociale temporanea, oltre che più appropriata per le esigenze e lo stato della famiglia, consente all’Amministrazione un risparmio di 30.000 euro all’anno per nucleo familiare: con la spesa per la sistemazione di una famiglia in comunità (circa 38mila euro annui) se ne possono accogliere in residenza sociale temporanea almeno 4 (circa 8.000 per nucleo familiare).