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Veneto: Giaretta, Pd non ha capito che bisognava ‘cambiare verso’

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Padova, 3 giu. (AdnKronos) – “Le cause di questa sconfitta sono molte, ma la principale è che non si è capito che il 37,5% di consensi alle elezioni europee dell’anno scorso era un’apertura di credito enorme che i veneti avevano fatto nei confronti di Renzi, alla quale doveva però far seguito una proposta concreta per il Veneto da parte del Pd, e che il partito aveva capito il messaggio: al ‘cambiare verso’ al paese da parte di Renzi, doveva seguire a ruota un ‘cambiare verso al Veneto’. Ed invece la dirigenza locale del Pd ha solo pensato di tenersi il ‘tesoretto’ conquistato alla europee, senza spiegare ai veneti che cosa avrebbe fatto il Pd se avesse vinto le regionali, seguendo la strada che Renzi ha intrapreso per cambiare il paese”. Così all’Adnkronos Paolo Giaretta, già senatore dem ed ex sindaco di Padova, spiega i motivi della cocente sconfitta alle regionali di domenica scorsa.
E tra le cause, secondo Giaretta c’è anche il fatto che “a una parte dell’elettorato del Pd, quello più a sinistra, non piace la ricetta di Renzi, come ad esempio il jobs act, e quindi ha fatto lo sciopero del voto: domenica non è andata a votare. E poi, non c’è dubbio, dall’altra parte c’è una figura come quella di Luca Zaia che piace e tanto, e non ha dato spazio ad una proposta alternativa”.
E adesso, secondo l’ex sindaco di Padova: “bisogna ricominciare dai fondamentali e costruire in consiglio regionale un’opposizione molto più robusta di quella degli ultimi anni, un’opposizione più rigorosa e costruire un progetto credibile per spiegare ai cittadini che ‘un altro Veneto’ è possibile”.