Home Nazionale Un punto inquinato ogni 62 km, per le coste italiane è ancora allarme ‘mala depurazione’

Un punto inquinato ogni 62 km, per le coste italiane è ancora allarme ‘mala depurazione’

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Roma, 14 ago. – (AdnKronos) – Un punto inquinato ogni 62 km di costa e sul banco degli imputati c’è, ancora una volta la situazione della depurazione in Italia. E’ il risultato dei 266 campioni di acqua analizzati dal laboratorio mobile della campagna di Legambiente Goletta Verde, il 45% dei quali è risultato con cariche batteriche superiori ai limiti imposti dalla normativa.
Inquinamento “causato essenzialmente da scarichi non depurati che attraverso fiumi, fossi e piccoli canali si riversano direttamente in mare – spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – Una conseguenza diretta della mancanza di un trattamento di depurazione adeguato, che ancora riguarda il 42% degli scarichi fognari del nostro Paese”.
E se è difficile stilare una classifica dei ‘buoni’ e dei ‘cattivi’ a causa delle differenti condizioni metereologiche nei tratti di costa durante i campionamenti, dei periodi in cui sono stati effettuati i prelievi e delle caratteristiche morfologiche che variano di regione in regione, i dati confermano la buona performance della Sardegna, con qualche criticità riscontrata solo in corrispondenza di foci di fiumi o canali

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Poche le criticità riscontrate anche nelle regioni dell’alto Adriatico (Veneto e Friuli Venezia Giulia), complice anche il periodo di campionamento (inizio giugno, quindi a stagione balneare appena cominciata), mentre le situazioni maggiormente critiche si registrano, ancora una volta, lungo le coste di Marche e Abruzzo, penalizzate anche dall’elevato numero di corsi d’acqua, canali e fossi che sfociano in mare. Situazione difficile anche in Sicilia: su 26 punti monitorati ben 14 sono risultati inquinati o fortemente inquinati.
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano, a bordo di un laboratorio mobile attrezzato, il viaggio dell’imbarcazione. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo.
I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità/salinità). Le analisi chimiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo.
Un lavoro – sottolinea l’associazione – che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegnare patenti di balneabilità, ma fornire informazioni utili per individuare i problemi della depurazione e ragionare sulle soluzioni. Quando si parla di foci di fiumi e canali si immaginano sempre corsi d’acqua di grossa portata, invece nel mirino di Goletta Verde finiscono soprattutto i canali più piccoli, i rigagnoli apparentemente innocui che arrivano sulle nostre spiagge, spesso luoghi preferiti dei bambini.