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Smog: medici ambiente, per batterlo ridurre trasporto aereo e su gomma

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Roma, 30 dic. (AdnKronos Salute) – Per abbattere l’inquinamento atmosferico occorre “ridurre drasticamente la mobilità su gomma, il trasporto aereo e abbandonare la produzione di energia da combustibili fossili. Sono questi i provvedimenti urgenti per migliorare la qualità dell’aria e per tutelare la salute e l’ambiente”. E’ la proposta lanciata dall’Associazione italiana medici per l’ambiente-Isde, per contrastare lo smog che sta soffocando le grandi città nelle ultime settimane.
“La qualità dell’aria è di fondamentale importanza per la salute – sottolinea l’Isde – Infatti, a maggiori livelli di inquinamento atmosferico sono correlati incrementi evidenti non solo di malattie respiratorie e cardiovascolar, ma anche malattie cronico-degenerative e tumori, specie del polmone. Ad esempio, migliorare la qualità dell’aria nel Lazio significa anche attuare una drastica riduzione dei voli sull’aeroporto di Ciampino e impedire ogni progetto di ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino”.
Ma la proposta dell’Isde è più ampia. “Sono necessari interventi urgenti e non più rimandabili in grado di ridurre drasticamente la produzione e immissione in ambiente di anidride carbonica – sottolineano i medici per l’ambiente – e altri gas serra e di sostanze nocive e tossiche, con particolare riferimento al particolato fine e ultrafine (classificato di recente dalla Agenzia internazionale di ricerca sul cancro-Iarc come cancerogeno certo), agli idrocarburi policiclici aromatici, ai metalli pesanti, al benzene, alle molecole diossino-simili: tutti agenti potenzialmente mutageni o epimutageni e quindi cancerogeni e teratogeni”.
Secondo l’Isde è inoltre “indispensabile che in tutto il territorio nazionale siano ampliate le reti di monitoraggio della qualità dell’aria, con utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, in particolare nelle aree e nei distretti con presenza di rilevanti fonti d’inquinamento: aree industriali, grandi poli di produzione energetica, città con elevato traffico veicolare, aree portuali e aeroportuali”.
Alla base del programma di interventi suggerito dai medici per l’ambiente c’è un dato: “Una migliore qualità dell’aria – ricordano – potrà essere garantita soltanto da una rapida trasformazione dell’intero sistema dei trasporti, che permetta una drastica riduzione dell’immissione in atmosfera dei prodotti derivanti dalla combustione di petrolio, gasolio, benzine e gas. E’ necessario quindi disincentivare il trasporto commerciale su gomma e incentivare il trasporto su rotaia e le cosiddette autostrade del mare per il trasporto di merci e persone; ridurre il traffico automobilistico e in particolare quello privato nelle grandi e piccole città”.
“Per raggiungere questi obiettivi – evidenziano gli specialisti – vanno fatte scelte urbanistiche che avvicinino i servizi (a cominciare da quelli amministrativi) alle residenze, riqualifichino e ripopolino i centri storici e ricostruiscano il tessuto di piccole attività artigianali e commerciali delle città, soffocato e distrutto da politiche orientate a privilegiare i grandi centri commerciali, responsabili, a loro volta, di una quota certo non trascurabile di traffico veicolare. Occorre migliorare le reti ferroviarie locali e nazionali, ma sempre nel rispetto delle peculiarità dei territori e dei diritti delle popolazioni interessate e sottoporre il traffico aereo a politiche di monitoraggio e riduzione”.
Altro punto su cui i medici per l’ambiente chiedono maggior impegno è quello di ridurre l’impatto ambientale e sanitario del trasporto aereo. “Poiché il traffico aereo è attualmente responsabile di una quota considerevole delle emissioni di anidride carbonica – avvertono – è assolutamente indispensabile, anche per ridurre l’effetto serra, una netta riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo, insieme a una moratoria per la costruzione di nuovi aeroporti e l’ampliamento di quelli già esistenti, anche in considerazione della presenza dei circa 100 aeroporti già dislocati su tutto il nostro territorio nazionale e degli evidenti e gravi danni alla salute riscontrati nelle comunità che vivono in prossimità di sedi aeroportuali”.
Le popolazioni che vivono in prossimità di aeroporti “pagano pertanto in termini di malattie e cause di morte correlate anche a questa particolare forma d’inquinamento il prezzo più alto di scelte – chiosa l’Isde – che hanno spesso messo al primo posto solo il profitto di pochi invece che la salute dei cittadini”.
“In particolare, anche negli studi internazionali e nazionali più recenti sono stati rilevati molti degli effetti sanitari già noti e generati dal trasporto aereo ovvero: malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione nei bambini, e – concludono i medici per l’ambiente – una riduzione della qualità della vita per compromissione della qualità del sonno a causa delle operazioni aeroportuali svolte nelle ore notturne”.