Home Nazionale Sicilia: Crocetta, insulti ogni giorno ma resto per il bene dell’isola (3)

Sicilia: Crocetta, insulti ogni giorno ma resto per il bene dell’isola (3)

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(AdnKronos) – Alla domanda se ha un mea culpa da fare, Crocetta dice: “Non avrei fatto questi rimpasti. Avrei tenuto la Giunta originale e non perché quelli successivi sono meno bravi ma perché ogni rimpasto è una perdita di tempo e non contribuisce ad accelerare, anzi contribuisce a rallentare. Io dovevo essere più fermo”. In vista della direzione regionale di sabato del Pd dice: “Non ho la palla di vetro, spero in un confronto sereno, io mi aspetto che concordiamo la linea delle riforme, anche linee comuni sulle riforme. Sull’acqua non è possibile che ogni partito abbia punti di vista diversi”. E dice di non volere rimproverare niente al Pd: “Io voglio un rapporto con il mio partito dove il confronto avenga all’interno. Quando dobbiamo chiarire delle cose si convoca la segreteria, il gruppo e il Presidente e si parla lì. E possibilmente nessuno mandi sms in diretta ai giornalisti mentre stiamo discutendo. Questo mi aspetto, cioè quel rigore che è necessario”.
Su Davide Faraone, con cui non scorre buon sangue, dice: “Perché mi chiedete sempre di Faraone? Ci parliamo quando capita, mica siamo litigati…”. “Lui ha detto che io non ero adeguato e io ho risposto su Facebook con uno dei miei pizzini dove ho messo in campo la mia creatività”. E apre il telefono cellulare per mostrare un video di Adriano Celentano in cui canta: “Prego, Grazie, scusi, tornerò”. “Con quel ‘pizzino’ volevo farmi una risata, se questi non sanno ridere io che posso fare? Io nei momenti drammatici cerco sempre la forumal del pizzino”.
E alla domanda se l’esperienza Crocetta continuerà, il Governatore dice: “Se l’esperienza Crocetta oggi trovasse una soluzione immediata senza default già me ne sarei andato, ma non posso. Nonostnta le amarezza quotidiane. Mi trattiene il senso di responsabilità. Io non sono attaccato alla poltrona. Sia chiaro”. Crocetta entra in macchina per tornare a Palazzo d’Orleans. Qui riceverà la notizia della lettera di dimissioni di Lucia Borsellino. Che non vuole commentare a caldo.