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Sergei Tchoban, tradizione, grandi specchi e giardini per il Padiglione russo 2015

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Milano, 15 apr. – (AdnKronos) – Tradizione, grandi specchi e giardini. E’ un edificio multi-funzionale dal design contemporaneo e, insieme, un esempio di artigianato sorprendente quello che la Russia propone come Padiglione ad Expo 2015. Con una facciata in legno realizzata in materiali sostenibili ed ecologici che offrono protezione dalle intemperie e crea un riparo all’esterno, un interno al piano terra semi trasparente e il tetto verde creano spazi armonici e facilmente accessibili. Il concept della struttura è stato sviluppato dallo studio Speech, guidato dagli architetti Sergei Tchoban, Alexei Ilin e Marina Kuznetskaya. In particolare Tchoban ha illustrato al Politecnico di Milano, nel corso di una serie di incontri promossi per far conoscere i più significativi padiglioni illustrati dai loro architetti, il progetto russo. (Fotogallery)
Costruito su un’area di 4.000 metri quadrati, il Padiglione è una struttura dinamica e vasta a pianta a “L” e sarà caratterizzato da un continuo gioco di specchi, a cominciare dalla copertura in acciaio inossidabile dell’entrata “che riflette lo spazio da sotto a sopra, e sarà sempre diversa, perché il pubblico cambierà di giorno in giorno”, ha spiegato Tchoban. “Il mio studio ha cercato- ha aggiunto- di continuare la tradizione dei padiglioni russi nelle Esposizioni universali dell’ultimo secolo per mostrare e rendere immediatamente riconoscibile il brand del Paese che si ripeteva negli anni, caratterizzato, ad esempio, da superfici e linee semplici e strutture mutevoli”.
Il padiglione 2015 combina soluzioni ingegneristiche e tecnologie verdi per una forma ambiziosa, quasi un ‘naso’ di barca a vela che sembra alzarsi al cielo in una metafora dell’arca di Noè. Il suo design, come ha spiegato Tchoban, prende spunto nella forma e nella tradizione dei padiglioni sovietici e russi presentato alle precedenti Esposizioni Universali. La Russia, che ha conosciuto il mondo Expo fin dall’edizione londinese del 1851 con la prima “Great Exhibition” della storia, ha più volte presentato padiglioni considerati nel tempo dei punti di riferimento per l’architettura e alcuni hanno meritato premi e riconoscimenti: dal Grand Prix a Parigi nel 1937 alla Medaglia d’Argento a Shanghai nel 2010.
Agli elementi architettonici dinamici e soluzioni ingegneristiche che hanno sempre caratterizzato le realizzazioni russe, per Expo 2015 la ‘firma’ viene anche dall’utilizzo di tecnologie green. “Volevamo mantenere l’essenza della nostra architettura con continui riferimenti al paesaggio russo -ha spiegato ancora Tchoban- caratterizzato da foreste estese e alture spioventi. Caratteristiche con cui abbiamo voluto ottenere un risultato architettonico semplice ma audace”. Oltre alla facciata in legno, la copertura a terrazza, accessibile a tutti, sale gradualmente verso l’ingresso principale in modo da sviluppare una tettoia di circa 30 metri davanti all’entrata. Al suo interno, il Padiglione propone una serie di spazi aperti e piattaforme di osservazione come nella tradizione dei classici giardini all’italiana. Nella parte superiore ci sono giardini pensili, mentre il punto più alto della struttura del Padiglione è la serpentina che pende del tetto rivestito di vegetazione, a simboleggiare i campi sconfinati della Russia.