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Salute: il nutrizionista, digiuno benefico solo per pochi giorni

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Roma, 20 gen. (AdnKronos Salute) – “Il digiuno, considerato dal punto di vista fisiologico, ha effetti benefici sull’organismo solo se dura pochi giorni, altrimenti si va incontro a rischi per la salute”. Lo spiega Lucio Lucchin, direttore dell’Unita operativa complessa di dietetica e nutrizione clinica dell’ospedale di Bolzano, commentando la morte per fame in provincia di Ivrea di Alain Renè Francois Fourrè, 61enne fondatore di un piccolo tempio, che da tre settimane digiunava per purificarsi, insieme alla sua compagna, ora ricoverata in grave condizioni.
Anche quando ci si astiene dal cibo per motivi filosofici o spirituali “serve essere molto allenati prima di affrontare lunghi periodi astinenza. I guru indiani, che digiunano per tempi protratti, non si improvvisano. Bisogna prepararsi a lungo e con cognizione di causa, come fanno gli atleti nei loro sport, altrimenti è come imitare le performance di un olimpionico senza la preparazione adeguata”, aggiunge Lucchin, che comunque tiene a distinguere nettamente la motivazione salutista da quella spirituale.
“La scelta filosofica – dice – va ovviamente rispettata ma è chiaro che se spinta all’estremo va contro la fisiologia, con un rischio elevatissimo per la salute”.
Per quanto riguarda poi l’idea che tutti gli alimenti siano comunque inquinati e quindi non puri, motivo alla base del percorso di purificazione intrapreso dal guru francese, ” l’inquinamento del cibo – sottolinea l’esperto – è un dato di fatto ed è importante che ci sia un controllo dei livelli di sostanze nocive di ciò che mangiamo. Ma, dal punto di vista della salute, non necessariamente gli inquinanti che ingeriamo con il cibo sono causa di danni alla salute. Ci facciamo molto più male con la quantità e la qualità del cibo. Se consideriamo 100 i problemi di salute creati dall’alimentazione all’organismo, il 90% è legato all’alimentazione sbagliata e solo il 10% all’inquinamento. Purtroppo le persone tendono a deresponsabilizzarsi, ad attribuire ad altri i danni che si creano da sole mangiando troppo e male”.