(AdnKronos) – Per lavorare insieme, dice Fico alle altre forze politiche e al Pd in primis, occorre partire da un punto imprescindibile per i 5 Stelle: “la Rai appartiene ai cittadini e deve lavorare per loro, stop dunque al cordone ombelicale Parlamento-servizio pubblico, governo-servizio pubblico”.
A tal fine, la proposta dei 5 Stelle affida un ruolo di regia all’Agcom, prevedendo che i componenti siano eletti con la maggioranza di due terzi, e sbarrando le porte dell’Autorità garante a chi abbia ricoperto cariche governative o politiche nei 7 anni precedenti. E’ la ‘nuova’ Agcom che sollecita e accerta i requisiti degli aspiranti consiglieri di amministrazione: i candidati sorteggiati verranno auditi dalle commissioni parlamentari competenti. Seguono una serie di regole e paletti per la selezione dei 5 consiglieri, suddivisi in aree di competenze: la scelta deve rispondere al meglio ai requisiti di indipendenza, onorabilità e competenza.
Per i consiglieri Rai, i 5 Stelle hanno previsto un regime di rigida incompatibilità con qualsiasi incarico pubblico o privato, “per questo – spiega Fico – il limite massimo retributivo previsto nella nostra pdl corrisponde a quello fissato dalla normativa vigente per le pubbliche amministrazioni e le società pubbliche”. Una volta approvata la riforma garantendo l’indipendenza del servizio pubblico, “è possibile sopprimere la commissione di Vigilanza – dice Fico – perché le sue funzioni verrebbero in parte soppresse, in parte demandate all’Agcom e alle commissioni competente. Quando venni eletto presidente, mi augurai di essere l’ultimo presidente della Vigilanza: spero che quell’auspicio possa presto trasformarsi in realtà”. (segue)