Home Nazionale Psichiatria: strage Milano, ecco perché carattere difficile diventa criminale

Psichiatria: strage Milano, ecco perché carattere difficile diventa criminale

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Roma, 10 apr. (AdnKronos Salute) – “I fallimenti lavorativi possono portare a un accumulo di stress e all’insorgere dell’insonnia, che fanno perdere il contatto con la realtà ed emergere tratti di rabbia. Sono queste le variabili che possono aver trasformato un carattere che possiamo più semplicemente definire ‘difficile’ in un vero e proprio movente criminale tipico di un assassino”. A spiegarlo è Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del Centro medico Santagostino di Milano, che torna sulla strage compiuta ieri da Claudio Giardiello all’interno del tribunale di Milano.
“E’ davvero difficile pensare a una patologia – osserva Cucchi – Siamo di fronte a un gesto folle, guidato dalla sete di vendetta. Il killer aveva accuratamente premeditato l’azione in un periodo di forte crisi mentale causata da stress, preoccupazioni crescenti e difficoltà a dormire, architettando nei particolari una vendetta cieca e spietata contro chi, a suo parere, lo stava rovinando”.
Lo psichiatra focalizza poi la sua attenzione sullo ‘scollamento’ che ha creato le condizioni perfette perché si potesse compiere la strage: “E’ la fenomenologia della vendetta architettata da una persona che ha perso il contatto con la realtà e la razionalità, vivendo in uno stato di lucida alienazione dal reale, fatto di perdita dei freni inibitori – analizza Cucchi – E’ forse possibile ipotizzare fosse una ‘testa calda’, ovvero una persona aggressiva, sempre convinta di essere fregata, quindi con tutta probabilità caratterizzata da una personalità paranoica. Si può anche ipotizzare un tratto della personalità antisociale, caratteristica che conduce a comportamenti oppressivi nei confronti degli altri, aggressivi e a un non rispetto sistematico della regola. Qualcosa – conclude – che può essere eventualmente messo in correlazione con le difficoltà aziendali e il rischio di bancarotta”.