(AdnKronos) – In questo quadro, sottolinea l’economista, “si possono prevede anche ripercussioni negative per l’Italia e la Germania che esportano molto in Russia. Mosca, infatti, si troverà in una situazione in cui dovrà importare di meno”.
Il basso livello del prezzo del petrolio comunque per l’Italia rappresenta un vantaggio. Con un basso prezzo del greggio, sottolinea, “risparmiamo sulla bilancio dei pagamenti e potremo risparmiare circa 15 miliardi sulla bolletta energetica”. Un valore paro a “un 1% del pil che potrebbe tradursi in una spinta dei consumi, su una riduzione dei costi di produzione e migliorare la competitività delle nostre imprese”.
La piccola spada di Damocle che pende sulla nostra testa, osserva De Paoli, “è che paghiamo il petrolio e il gas in dollari. Se l’euro perdesse un altro 15% rispetto al dollaro è come se il prezzo del petrolio aumentasse di circa il 15%. Come dire che perderemo una parte di quello che guadagniamo con un prezzo del petrolio basso”.