Milano, 17 set. (AdnKronos) – Non tanto le contro-sanzioni, quanto le oscillazioni del rublo e il calo del prezzo del petrolio: secondo Sistema Moda Italia sono queste le motivazioni che hanno fatto perdere alla moda italiana una quota di mercato in Russia. Ma non tutto è perduto. Anzi. Nonostante le sanzioni dell’Unione europea siano state rinnovate, c’è margine per recuperare e magari anche per sfruttare il momento per riposizionarsi sul territorio, spostando i negozi, magari da Mosca a un’altra città, o tornando a trattare sui costi degli affitti dei locali, per esempio. Il momento lo permette.
Questa in sintesi estrema la lettura che è stata data di quel mercato dalla associazione degli industriali della moda che insieme a Ice sta lavorando per sostenere le imprese, soprattutto le pmi sul territorio russo (oltre un milione di euro lo stanziamento del ministero per il 2015, cifra che verrà quasi sicuramente confermata anche per il 2016).
Ecco allora che l’invito rivolto agli imprenditori è uno solo: “tenete duro”, dice il direttore generale di Smi, Gianfranco Di Natale, ricordando che “qualche imprenditore che ha perso sulla piazza moscovita ha poi recuperato altrove. Quello che frena molto l’acquisto è il rublo eccessivamente ballerino”. E certamente, “per un operatore questo è un problema”.