Home Nazionale Intercettazioni: non vivere le vite degli altri, sabato mobilitazione Ncd

Intercettazioni: non vivere le vite degli altri, sabato mobilitazione Ncd

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Roma, 26 mar. (AdnKronos) – “Diranno che vogliamo mettere il bavaglio all’informazione, ma non è vero. Siamo per una informazione libera e autorevole in quanto capace di esercitare responsabilmente la propria libertà. Diranno che vogliamo impedire alla magistratura di smascherare i corrotti e i delinquenti, ma non è vero. Siamo persone perbene, riteniamo che la corruzione danneggi in primo luogo quanti fanno politica con sacrificio e onestà, e crediamo che il controllo di legalità sia indispensabile per tenere pulito il campo sul quale edificare il bene comune. Ma non vogliamo vivere ‘le vite degli altri’”. E’ quanto si legge nell’appello promosso dal Nuovo centrodestra, perchè “approdi rapidamente all’esame del Parlamento il disegno di legge già varato dal governo che, senza indebolire la lotta al crimine e senza privare dei necessari strumenti coloro che perseguendo i reati tutelano i cittadini e chi come noi crede nella buona politica, affronta il tema delle intercettazioni e soprattutto si propone di regolamentarne in maniera più equilibrata la pubblicazione”.
Un appello sul quale sabato prossimo verrà promossa una grande mobilitazione territoriale, con gazebo per la raccolta di firme allestiti a Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino, Bari, Lecco, Cesena, Novara, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, con adesioni, riferisce una nota del partito, che continuano a pervenire da tutte le aree del Paese.
“A differenza di altri -sottolinea il coordinatore del partito Gaetano Quagliariello- noi non siamo quelli della corrente alternata, e fa bene il ministro Alfano a rimarcare l’ipocrisia di chi un giorno invoca il deposito delle intercettazioni direttamente in edicola e il giorno appresso si straccia le vesti se il governo si attrezza a difesa dei cittadini nella guerra asimmetrica (e cibernetica) scatenata dal fondamentalismo islamico. Siamo certi che al partito delle targhe alterne non vorrà iscriversi anche il garante della privacy, dal quale ci attendiamo per il tema della pubblicazione delle intercettazioni analoga sollecitudine rispetto a quella dimostrata per le norme antiterrorismo”.