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India, due nuovi casi di stupro: proteste e sette arresti

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Nuova Delhi, 9 feb. (AdnKronos/Dpa) – Proteste in India dopo due nuovi casi di violenza sessuale. A scatenare la rabbia della popolazione, il brutale stupro che ha portato alla morte di una donna nepalese di 28 anni con disturbi mentali nello stato di Haryana. Il corpo della giovane, gravemente mutilato, è stato trovato mercoledì scorso in un terreno abbandonato nei pressi della città di Rohtak, tre giorni dopo la sua scomparsa dall’ospedale dove era in cura.
Secondo quanto hanno riferito i media locali, l’autopsia non solo ha confermato la violenza di gruppo, ma ha accertato un’aggressione di una brutalità inaudita: la donna è stata seviziata con pietre e bastoni. Il cadavere aveva inoltre il cranio fratturato e alcune parti mangiate dagli animali. La polizia si è messa immediatamente a caccia dei responsabili e almeno sette persone, riferisce il Times of India, sono state arrestate.
Intanto ieri centinaia di persone sono scese in strada a Rohtak, bloccando anche l’autostrada che porta a Delhi, per una protesta guidata dalla sorella della vittima e per denunciare l’inerzia delle autorità davanti a tali efferati crimini.
La lista degli stupri in India si allunga infatti sempre di più. Domenica una studentessa giapponese di 20 anni sarebbe stata violentata da una guida turistica locale nello stato indiano del Rajasthan. Lo ha riferito un alto funzionario della polizia, precisando che “l’incidente è avvenuto a Dudu, vicino Jaipur, dove la ragazza era andata per partecipare ad una festa insieme alla guida turistica ieri sera”. La giovane “ha affermato di essere stata drogata e poi violentata dalla guida”.