Home Nazionale Imprese: Unioncamere, +38 mila tra aprile e giugno, frenano fallimenti (2)

Imprese: Unioncamere, +38 mila tra aprile e giugno, frenano fallimenti (2)

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(AdnKronos) – Guardando alla dinamica dei secondi trimestri dell’ultimo decennio, quello del 2015 evidenzia un progressivo riposizionamento del sistema imprenditoriale – almeno in termini di vitalità anagrafica – verso i numeri degli anni ante-crisi. A fronte del record segnato dalle cessazioni (le 59.831 del trimestre scorso sono le più basse in assoluto di tutto il decennio), le iscrizioni fanno fatica a riprendere quota e segnano il secondo risultato meno brillante della serie (le 97.811 di aprile giugno sono migliori solo di quelle dello stesso periodo del 2014). Ciò detto, il saldo realizzato nel secondo trimestre di quest’anno si colloca al quinto posto del decennio, e soprattutto migliore degli ultimi quattro anni. Situazione simile anche per le imprese artigiane il cui saldo, tuttavia, si colloca ancora nella parte più bassa della serie (per l’esattezza, il terz’ultimo valore).
Considerando i principali settori dell’economia, dal punto di vista della numerosità delle imprese, va segnalata la significativa contrazione dei fallimenti nell’industria manifatturiera (-17,3% rispetto al secondo trimestre 2014), nelle costruzioni (-14%) e nel commercio (-11,6%). Sempre tra i settori con un significativo numero di imprese, si segnalano in controtendenza – con un aumento nell’apertura di procedure fallimentari – quelli dei servizi alle imprese, delle attività professionali e dei servizi di informazione e comunicazione (rispettivamente +13,9%, +8% e +7,4%)
Due le circoscrizioni che hanno fatto registrare un tasso di crescita complessiva superiore, anche se di poco, al valore medio nazionale (0,63%): il Centro e il Sud e Isole, rispettivamente, con lo 0,70% e lo 0,68%. Rispetto al trimestre precedente, quando fra le 20 regioni italiane solo il Lazio (grazie alla dinamica della provincia di Roma) aveva fatto registrare un tasso di crescita positivo, nel trimestre da poco concluso sono 8 le regioni cresciute più della media nazionale: Valle d’Aosta (0,73%) e Lombardia (0,64%) nel Nord-Ovest, Toscana (0,66%), Umbria (0,71%) e Lazio (0,77%) nel Centro, Campania (0,72%), Puglia (0,76%) e Calabria (0,89%) nel Mezzogiorno. Tutte le regioni del Nord-Est hanno fatto registrare un tasso minore alla media nazionale (0,63%).