Roma, 2 dic. (AdnKronos) – Dalla privatizzazione alle nomine delle società controllate della galassia ferroviaria, passando per la vendita del retail di Grandi Stazioni. E’ un’agenda fitta di ‘dossier’ che pesano, alcuni più imminenti, altri di più lungo periodo, quella che Renato Mazzoncini, neo amministratore delegato e direttore generale del gruppo Fs, deve affrontare dopo essere approdato nella stanza dei bottoni della holding di Villa Patrizi. E nell’agenda c’è già il primo appuntamento con la stampa: Mazzoncini non ha certo perso tempo e, a sole 48 ore dalla sua nomina, ha convocato i giornalisti domani pomeriggio presso la sede del gruppo.
Dopo la designazione dell’azionista Tesoro la settimana scorsa, ieri Mazzoncini è stato nominato dal cda, che gli ha conferito tutte le deleghe operative. E già questo rappresenta un tratto distintivo netto della governance che caratterizzerà il nuovo corso delle Ferrovie dello Stato Italiano, dopo i dissidi che, invece, hanno contrassegnato la gestione dell’ex ad Michele Mario Elia e l’ex presidente Marcello Messori, e che hanno determinato il ribaltone deciso dal Governo.
Insomma, si volta pagina. Il top manager bresciano, a breve, dovrà affrontare la partita delle nomine delle società controllate, a cominciare proprio dalla società ha ha lasciato, cioè Busitalia. Ma, soprattutto, c’è il rinnovo del vertice di Trenitalia. Il cda è scaduto ed è in regime di prorogatio. A guidare la società è l’ad Vincenzo Soprano mentre, nelle scorse settimane, si è dimesso il presidente Marco Zanichelli. Così come è vacante la poltrona del presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, indagato nell’ambito dell’inchiesta su tangenti attorno a un grande appalto del Corpo forestale della Regione Sicilia. La prima occasione per affrontare la questione potrebbe essere già il consiglio di amministrazione, in programma per il 9 dicembre prossimo.