(AdnKronos) – “La prima impressione riguardo ai rapporti con l’amministrazione francese -aggiunge- non sono molto positivi. Hanno una loro logica ma un volta capita funziona bene. C’è anche un’estrema correttezza nei rapporti con l’amministrazione fiscale”.
Per quanto riguarda il tema delle tasse la differenza tra la Francia e l’Italia per le imprese italiane è minima. “La Francia non è un paradiso fiscale” scherza Vallarino. “Le imposte ci sono e si pagano. Non trovo grande differenza tra l’Italia e la Francia sul tema della pressione fiscale. La Francia su questo tema non scherza ma c’è la percezione del servizio ricevuto si sente. In Italia -sottolinea- siamo creditori di Iva per circa 50-60 milioni di euro. Dobbiamo aspettare quasi 200 giorni per ricevere le somme dovute. In Francia l’attesa è di circa un mese”.
La differenza di pressione fiscale tra Francia e Italia, sottolinea Mosca, “sono minime ma i servizi sono migliori. Devo dire che quando vai via dell’Italia difficilmente trovi scenari peggiori”.