Home Attualità Feyenoord: “Grande vergogna per hooligans ma il club non c’entra”

Feyenoord: “Grande vergogna per hooligans ma il club non c’entra”

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Rotterdam, 20 feb. (AdnKronos) – “Come cittadino olandese e amante del calcio, oggi ho lasciato l’Italia con un grande senso di vergogna”. Eric Gudde, direttore generale del Feyenoord, prende posizione dopo i gravi disordini provocati dai tifosi del club olandese a Roma, prima della gara di Europa League giocata ieri sera. Gudde è rientrato nel primo pomeriggio di oggi a Rotterdam “con sensazioni decisamente contrastanti”. Alle parole di condanna per il caos e i danni provocati dai teppisti, si aggiunge la difesa d’ufficio della società, “non responsabile” di quanto accaduto lontano dall’Olimpico. Il dirigente è tornato a casa con “l’orgoglio per la positiva prestazione della squadra” che ha pareggiato per 1-1 in casa della Roma nell’andata dei 16esimi di Europa League.
D’altra parte, come si legge sul sito ufficiale del club olandese, è “rimasto disgustato da un gruppo di hooligans” che, al contrario dei tifosi genuini, è andato a Roma “apparentemente con intenzioni completamente diverse” rispetto a quelle delle persone intenzionate solo ed esclusivamente a tifare per la propria squadra. Gudde stigmatizza “il comportamento riprovevole di un gruppo di persone senza cervello, dalle quali il Feyenoord si dissocia totalmente e che provocano orrore in ogni olandese”. Il dirigente, però, non perde l’opportunità di elogiare la condotta dei tifosi all’interno dell’Olimpico.
“Il club può essere orgoglioso del modo in cui si sono comportanti allo stadio e del sostegno che hanno dato alla squadra”, aggiunge prima di ribadire: “Ovviamente le parole non possono esprimere quanto sia deprimente che certe persone viaggino al seguito delle squadre con intenzioni completamente diverse rispetto a quella di tifare”.
Il Feyenoord, spiega il dg, non vuole essere chiamato in causa per gli episodi avvenuti nel centro di Roma: “Questo non è un problema che le società possono risolvere. Siamo responsabili per il comportamento che le persone tengono allo stadio. Abbiamo lavorato sodo per settimane per organizzare ogni cosa in maniera corretta all’interno dell’impianto. E tutto è filato liscio”. “Questo non influisce sul fatto che -visto quanto è successo prima della partita non per responsabilità del Feyenoord- io, come olandese e come amante del calcio, oggi abbia lasciato l’Italia con un grande senso di vergogna”.