Home Nazionale Doping: dopo la Russia anche il Kenya nel mirino della Wada (2)

Doping: dopo la Russia anche il Kenya nel mirino della Wada (2)

0

(AdnKronos) – Sono 43 gli atleti keniani che sono risultati positivi fino ad ora, 40 di loro dal 2012. E’ da un po’ di tempo che in molti chiedono di indagare con la stessa profondità con cui è stato fatto con la Russia, che i colpevoli vengano puniti e il Kenya espulso. Il caso della maratoneta Rita Jeptoo ha attirato particolare attenzione. L’atleta 33enne, che nel 2014 ha vinto la prova di Boston e di Chicago, è risultata positiva all’Epo in un controllo fatto in allenamento nel settembre dello stesso anno. Nei primi mesi del 2015 è stata sospesa per due anni. In questo clima, le critiche degli atleti kenioti si sono intensificate sul proprio governo. “Il doping in Kenya non è stato affrontato dalle autorità competenti come meritava”, ha detto l’Associazione degli atleti professionisti keniani (Paak) in un comunicato.
“Il nostro obiettivo finale deve essere quello di ristabilire la fiducia perduta nell’atletica da parte dei tifosi”, ha aggiunto l’organizzazione, il cui presidente è Wilson Kipsang, due volte vincitore della maratona di Londra. Tuttavia, il presidente della Wada è riluttante ad istituire una commissione d’inchiesta, come la Russia. “Vorrei a malincuore”, ha detto Reedie. Le pressioni della sua organizzazione, tuttavia, hanno spinto il Kenya ad annunciare la creazione di un’agenzia nazionale antidoping. Il presidente del paese, Uhuro Kenyatta, ne ha dato ufficialmente il via libera il 13 novembre. La Adak sarà responsabile in futuro di effettuare i controlli nel paese africano. La Iaaf, però, sta indagando sulla federazione atletica del Kenya per le accuse di corruzione. Come nello scandalo in Russia, ci sono sospetti che alcuni dirigenti federali nascondessero i casi di positività.