Roma, 3 dic. (AdnKronos) – Dopo la fumata ‘nerissima’ di ieri sera, la pausa di riflessione. Dieci giorni per uscire dallo stallo. Per ora, l’unico punto fermo è quello sui tempi: la maggioranza dei gruppi (tranne Fdi, M5S e Sel) ha chiesto e ottenuto uno stop di qualche giorno. Boldrini e Grasso hanno convocato la prossima seduta 14 dicembre. L’altro punto fermo, almeno al momento, è che il Pd resta fermo sulla candidatura di Augusto Barbera.
Sul resto, si spiega in ambienti parlamentari dem, ogni scenario è aperto. Tutto in divenire. C’è da verificare la tenuta dello scomposto fronte centrista, da sondare Fi sulla candidatura di Francesco Paolo Sisto. “Sarà Forza Italia a decidere, ma certo sarebbe auspicabile l’indicazione di un altro candidato…”, dicono nel Pd. Passa infatti per la decisione degli azzurri, la possibilità di arrivare ad un’intesa con i 5 Stelle.
La minoranza dem spinge per aprire subito, a prescindere da Fi, il confronto con il M5S. Dice Roberto Speranza: “Basta picchiare la testa al muro sui giudici della Consulta. Riaprire dialogo vero con tutte le forze politiche. No patti ad excludendum”. Ma per la maggioranza dem lo schema, al momento, resta ancora quello del canale aperto con Fi. Certo, assicura Ettore Rosato, “noi siamo pronti a dialogore con tutti”. Ma la diffidenza verso i 5 Stelle è totale. “Dicono ogni giorno una cosa diversa…”, commentano i deputati dem a Montecitorio.