Home Nazionale Confsal-Unsa, aumenti contrattuali Pa pagati con bonus 80 euro

Confsal-Unsa, aumenti contrattuali Pa pagati con bonus 80 euro

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Roma, 6 ott. (Labitalia) – “Dopo la sentenza della Corte costituzionale su ricorso dell’Unsa, il governo Renzi deve stanziare nella legge di stabilità le risorse per i contratti del pubblico impiego. Ma c’è una ‘bomba ad orologeria’ per i dipendenti pubblici, specie per quelli a reddito più basso. C’è il rischio che l’aumento contrattuale venga assorbito, in tutto o in parte a seconda del reddito, dal bonus degli 80 euro”. E’ quanto afferma Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.
“Chiediamo la ‘neutralità’ degli aumenti contrattuali – avverte – ai fini dell’erogazione del bonus degli 80 euro, per evitare che ad ogni 500 euro annui di aumento contrattuale, al lavoratore vada un valore effettivo ridotto di circa il 50%. L’Unsa ritiene inaccettabile questo perverso meccanismo fiscale che rappresenterebbe una beffa per lavoratori, specie ripeto per quelli a reddito basso, che hanno già subito un blocco stipendiale dal 2010. Chiediamo che tutti i lavoratori, tutti i sindacati, tutte le forze politiche valutino anche congiuntamente ogni forma di contrasto contro questa ipotesi del governo, che con una mano sembra che dia mentre con l’altra si riprende”.
“Oggi -rileva la Confsal-Unsa- prendendo 24mila euro si ha un credito di 960 euro. Passando a 24.500 il credito fiscale diventa 720 euro con una perdita pari a 240 euro di bonus fiscale; passando a 25mila il credito fiscale diventa 480 con una perdita di 480 euro; mentre passando a 25.500 il credito fiscale diventa 240 euro e la perdita di bonus fiscale arriva a 720 euro”.