(AdnKronos) – In generale, secondo i dati forniti da Assimpredil Ance (elaborati sulla base del ddl stabilità 2015 e dei Bilanci dello Stato), gli stanziamenti dello Stato e le risorse per le nuove infrastrutture sono diminuiti del 45% dal 2008 al 2015 e caleranno dell’11% dal 2014 al 2015. Dal 2003 sono diminuiti sia i numeri di bandi di gara, sia gli importi in mln di euro degli stessi: nel 2013 l’importo totale degli importi per bandi di gara in Italia è stato superiore ai 16,7 mld. Nel periodo gennaio-ottobre 2014 di poco sopra i 14,6 mld. Un aspetto particolarmente evidente nel Nord Italia (Lombardia -32%).
Oltre al numero di imprese autorizzate e delle stazioni appaltanti, secondo l’Ance, è la lentezza della procedure a creare degenerazioni, come i sei anni di media per arrivare all’approvazione di un progetto – dalla decisione dello stanziamento – per un’opera di importo superiore ai 50 mln di euro.
Un altro aspetto problematico è quello del massimo ribasso, “uno degli aspetti degenerativi – sostiene De Albertis – della mancata efficienza della domanda e dell’offerta. Ci sono strumenti nella direttiva comunitaria che possono essere utilizzati per meglio individuare l’esecutore, ma – conclude – se ci fosse attenzione alla fase esecutiva molte delle esasperazioni del ribasso verrebbero limitate”.