Home Nazionale Terrorismo: vertice in Vaticano, lecito fermare aggressore nel rispetto regole

Terrorismo: vertice in Vaticano, lecito fermare aggressore nel rispetto regole

0

Città del Vaticano, 4 ott. (AdnKronos) –
“Grave preoccupazione desta l’operato di alcuni gruppi estremisti, in particolare del cosiddetto “Stato islamico”, le cui violenze e abusi non possono lasciare indifferenti”. La preoccupazione per lo stato delle cose dopo la nuova decapitazione di un cittadino inglese ad opera dell’Isis è stata espressa nel corso del vertice in Vaticano voluto dal Papa tra i nunzi che operano in Medio Oriente e i capi dicastero della Curia romana. Lo registra una nota della Sala stampa vaticana.
Uno stato di cose per cui, rileva la nota, “non si può tacere, né la comunità internazionale può rimanere inerte, di fronte al massacro di persone soltanto a causa della loro appartenenza religiosa ed etnica, di fronte alla decapitazione e crocifissione di essere umani nelle piazze pubbliche, di fronte all’esodo di migliaia di persone, alla distruzione dei luoghi di culto. I partecipanti all’incontro – segnala ancora la nota – hanno ribadito che è lecito fermare l’aggressore ingiusto, sempre nel rispetto del diritto internazionale. Tuttavia non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare, ma esso va affrontato più approfonditamente a partire dalle cause che ne sono all’origine e vengono sfruttate dall’ideologia fondamentalista. Un ruolo importante dovrebbero svolgerlo i leader religiosi, cristiani e musulmani, collaborando per favorire il dialogo e l’educazione alla reciproca comprensione, e denunciando chiaramente la strumentalizzazione della religione per giustificare la violenza”.
L’ incontro in Vaticano, ricorda la nota, aveva come tema ‘La presenza dei Cristiani in Medio Oriente’ e i “partecipanti alla riunione hanno manifestato la loro gratitudine al Santo Padre per questa iniziativa e per la sua presenza all’inizio dei lavori. La presenza dei nunzi della regione ha permesso di conoscere di prima mano la situazione dei cristiani nei diversi Paesi, così come quella del contesto in cui vivono. I Superiori dei diversi Dicasteri hanno contribuito a favorire una visione d’insieme”.
“La situazione di violenza alla quale c’è il rischio di abituarsi, dandola quasi per scontata come oggetto di cronaca quotidiana, – hanno riflettuto quanti hanno preso parte al vertice – deve cessare. I partecipanti alla riunione hanno considerato l’urgenza di porre fine alle guerre in atto che hanno già provocato numerosissime vittime. Essi hanno denunciato le violazioni da più parti delle norme più elementari del diritto umanitario internazionale, con un riferimento particolare alle sofferenze dei bambini e delle donne. Purtroppo senza scrupoli continua il traffico di armi e ancor più grave le persone stesse sono oggetto di commercio”.
“Dopo aver esaminato la drammatica situazione umanitaria, della quale soffrono le conseguenze tra gli altri i numerosissimi sfollati e rifugiati in altri Paesi”, i partecipanti al vertice in Vaticano sulla situazione in Medio Oriente, ” hanno sottolineato l’imperiosa necessità che sia garantita a tutti, senza discriminazioni, la doverosa assistenza umanitaria”. Nel corso del vertice in Vaticano si è riflettuto anche sulle barbare decapitazioni dell’Isis. “Grave preoccupazione – è stata registrata in proposito -desta l’operato di alcuni gruppi estremisti, in particolare del cosiddetto “Stato islamico”, le cui violenze e abusi non possono lasciare indifferenti. Non si può tacere, né la comunità internazionale può rimanere inerte, di fronte al massacro di persone soltanto a causa della loro appartenenza religiosa ed etnica, di fronte alla decapitazione e crocifissione di essere umani nelle piazze pubbliche, di fronte all’esodo di migliaia di persone, alla distruzione dei luoghi di culto”.
I partecipanti all’incontro, spiega ancora la nota, ” hanno ribadito che è lecito fermare l’aggressore ingiusto, sempre nel rispetto del diritto internazionale. Tuttavia non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare, ma esso va affrontato più approfonditamente a partire dalle cause che ne sono all’origine e vengono sfruttate dall’ideologia fondamentalista”. Un ruolo “importante – si è convenuto ancora – dovrebbero svolgerlo i leader religiosi, cristiani e musulmani, collaborando per favorire il dialogo e l’educazione alla reciproca comprensione, e denunciando chiaramente la strumentalizzazione della religione per giustificare la violenza”.
“Di fronte al dramma di tante persone che sono state costrette a lasciare le loro case in maniera brutale i partecipanti hanno ribadito la necessità che sia riconosciuto il diritto dei cristiani e degli altri gruppi etnici e religiosi a rimanere nelle loro terre di origine e, qualora siano stati costretti ad emigrare, il diritto di ritornare in condizioni adeguate di sicurezza, avendo la possibilità di vivere e di lavorare in libertà e con prospettive per il futuro”, è stato l’auspicio espresso durante il vertice in Vaticano sulla situazione nel Medio Oriente.
“E ciò richiede nelle circostanze attuali l’impegno sia dei Governi interessati che della comunità internazionale. Sono in gioco principi fondamentali come il valore della vita, la dignità umana, la libertà religiosa, e la convivenza pacifica e armoniosa tra le persone e tra i popoli”, hanno evidenziato quanti hanno preso parte al vertice.