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Sanità: in Italia -25% spesa rispetto a Paesi Ue

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Roma, 29 ott. (AdnKronos Salute) – L’Italia per la sanità spende molto meno degli altri Paesi europei. E il gap fra spesa sanitaria pro-capite italiana e i Paesi dell’Eurozona continua ad allargarsi ad un ritmo piuttosto impressionante: nel 2012, rispetto al 2002, si è allargato del 5,7%, arrivando così al -25,2%. E ancora: la spesa sanitaria relativa agli over 65, in Italia è addirittura inferiore del -34,9%. E’ quanto emerge dal 10° Rapporto Sanità dell’Università Tor Vergata di Roma, elaborato dai ricercatori del Consorzio per la ricerca economica applicata in sanità (Crea), presentato oggi nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati.
Le Regioni settentrionali hanno un gap di spesa sanitaria verso i Paesi dell’EU 15 (i primi 15 Paesi a entrare nell’Eurozona) – del -20,1% (a fronte di un Pil al contrario maggiore del 4%), mentre in quelle meridionali il gap esplode raggiungendo il -33,3% (a fronte di un gap di Pil del -42,1%).
Forti differenze si registrano però anche all’interno del Belpaese. Le variazioni di spesa pro-capite fra regioni settentrionali (e in particolare quelle a statuto speciale) e meridionali rimane davvero importante: fra la Valle d’Aosta e la Campania il differenziale di spesa è del 53,8% (3.169 euro per cittadino nella prima, contro 2.061 euro nella seconda). Anche eliminando l’effetto demografico (nelle regioni del Nord si spende di più anche perché la popolazione è mediamente più anziana) si conferma il dato: fra la Valle d’Aosta e la Campania il differenziale di spesa rimane del 48,3% (3.184 euro contro 2.147 euro).