– Il comunicato ha ricordato, poi, che il referendum era stato indetto a fine luglio dalle segreterie regionali Slc Cgil – Fistel Cisl – Uilcom Uil, per il 18 e 19 settembre 2014 e la grande affluenza alle urne dei lavoratori ha vanificato ogni sforzo messo in campo per annullare l’esito referendario. ”Crediamo che ogni lavoratore in buona fede – si legge ancora – di qualunque opinione, non possa non riconoscere la volonta’ di andare avanti con l’unico risanamento possibile del teatro voluto dalla maggioranza, tramite il finanziamento derivante dalla legge Bray, erogabile solo dopo l’approvazione del piano industriale da parte dei sindacati piu’ rappresentativi”.
”Questa medesima maggioranza di lavoratori, sull’argomento si era anche precedentemente espressa contro le insensate e pericolose azioni di lotta – hanno spiegato ancora i sindacati – E’ venuto il momento di ragionare con la massima responsabilita’, serenita’ e chiarezza sulle sorti del Teatro e nessuno potra’ sostenere che il piano di risanamento non fornisca quelle credenziali atte ad ottenere l’indispensabile finanziamento possibile di 20 milioni di euro, per risanare le disastrate casse del teatro”.
”Chi si ostina a sostenere il contrario abbia la capacita’ – concludono – senza panegirici fuori tempo e luogo, di fornire un piano alternativo, credibile ed attuabile”.