Home Nazionale Nuovi scontri sulla Spianata Moschee, polizia chiude e poi riapre il sito

Nuovi scontri sulla Spianata Moschee, polizia chiude e poi riapre il sito

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Gerusalemme, 5 nov. (AdnKronos) – Si riaccende la tensione sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme, chiusa e poi riaperta questa mattina con scontri fra polizia e palestinesi mentre un gruppo di attivisti israeliani di estrema destra era in attesa di accedere al sito. Due palestinesi sono rimasti feriti, uno dei quali in modo grave dopo essere stato colpito da una pallottola di gomma, scrive il sito di Haaretz.
Tutto è cominciato quando un gruppo di attivisti israeliani di estrema destra si è presentato all’ingresso visitatori della Spianata, terzo luogo santo dell’Islam ma anche luogo dove un tempo si ergevano i due templi ebraici citati dalla Bibbia, chiamato dagli ebrei Monte del Tempio. Gli israeliani volevano pregare per la guarigione di Yehuda Glick, gravemente ferito in un agguato palestinese la settimana scorsa. Glick è uno dei leader del movimento per permettere anche agli ebrei pregare sul Monte del Tempio in contrasto con lo status quo in vigore.
Appena le porte del cancello per i vistatori sono state aperte, decine di manifestanti palestinesi con il volto coperto hanno iniziato a lanciare sassi e petardi. E’ allora intervenuta la polizia israeliana, mentre i manifestanti si rifugiavano nella moschea di al Aqsa, dalla quale, riferiscono i media israeliani, hanno continuato il lancio di oggetti. Intanto è stato bloccato all’ingresso del sito ad un gruppo di deputati arabo israeliani. Dopo l’intervento della polizia è stato permesso l’accesso agli attivisti israeliani. Il sito è stato inizialmente chiuso ai fedeli musulmani e poi riaperto.
Dopo che nel 1967 Israele ha preso il controllo dell’intera Gerusalemme, la gestione delle Spianata è stata lasciata alla fondazione islamica Wafq anche perché il Gran Rabbinato, proibiva e continua a proibire agli ebrei di pregare sul Monte. In base alle regole dello status quo, gli ebrei che vi accedono sono solo visitatori e non posso pregare.
Negli ultimi tempi, sulla spinta di rabbini e movimenti nazional religiosi alcuni settori della destra israeliana hanno però cominciato a chiedere un cambiamento. “Dobbiamo cambiare lo status quo. Il Monte del Tempio deve tornare ad essere un luogo di preghiera ebraica”, ha detto ieri il vice ministro dei Trasporti, Tzipi Hotovely, visitando il sito. Domenica il primo ministro Benyamin Netanyahu ha però ribadito pubblicamente che lo status quo non si tocca.
Una dichiarazione, quella di Netanyahu, che sarebbe giunta su sollecitazione di Stati Uniti e Giordania dopo che giovedì scorso la tensione era salita alle stelle. Allora Israele aveva completamente chiuso l’accesso alla Spianata dopo l’attentato a Glick e l’uccisione del sospetto aggressore palestinese, Muataz Hijazi. La chiusura totale aveva scatenato proteste in tutto il mondo arabo, fra sospetti di tentativi israeliani di alterare lo status quo, ed era stata parzialmente revocata venerdì, giorno della preghiera islamica.