Roma, 15 set. – (Adnkronos) – “Secondo recenti studi, per ultimo quello del World Economic Forum, il mercato del lavoro in Italia si posizionerebbe agli ultimi posti in termini di efficienza. Un dato che fa riflettere, ma che di certo non può essere imputabile alla professionalità e all’impegno dei nostri lavoratori”. Ad affermarlo in una nota è il segretario confederale dell’Ugl, Stefano Conti, aggiungendo che “è necessario aprire una serio dibattito sui motivi che rendono l’Italia debole in termini di competitività, ma di certo non si può colpevolizzare chi lavora che, ricordiamo, è anche vittima di una crisi senza precedenti”.
Per Conti, “bisognerebbe cominciare ad interrogarsi invece sui difetti della nostra classe dirigente, pubblica e privata, e su una gestione del personale spesso poco meritocratica. Senza dimenticare poi le differenze salariali tra i semplici dipendenti e la classe manageriale che hanno ormai raggiunto livelli inconcepibili e del tutto ingiustificabili rispetto al passato”.
Dati come questi, aggiunge, “vanno interpretati in maniera approfondita analizzando le cause che ci hanno portato a questi risultati, senza far ricadere colpe inesistenti su chi svolge solo il proprio lavoro”.