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Iraq: Nyt, soldati Usa vittime di armi chimiche abbandonate

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Washington, 15 ott. (AdnKronos) – Tra il 2004 e il 2011 i militari statunitensi e le truppe irachene addestrate dagli Usa sono venuti a contatto con una notevole quantità di armi chimiche provenienti dagli arsenali abbandonati di Saddam Hussein. Lo rivela il New York Times che, grazie al Freedom of Information Act, ha potuto visionare una serie di documenti militari classificati top secret. In almeno 6 occasioni, scrive il quotidiano, i soldati hanno riportato ferite. In totale, le truppe Usa hanno rinvenuto in Iraq 5mila testate missilistiche, proiettili di artiglieria o bombe per aerei con capacità chimiche.
Secondo quanto accertato dall’inchiesta del Nyt, a partire dal 2003 diciassette militari Usa e sette ufficiali di polizia iracheni sono stati esposti al gas nervino o all’iprite. Altre fonti interpellate dal quotidiano affermano che il numero dei militari Usa venuti a contatto con agenti chimici in Iraq sarebbe leggermente più alto, ma che la cifra ufficiale è stata secretata dal governo. Anche il Congresso ne sarebbe in parte all’oscuro, essendo stato solo parzialmente informato della questione nel corso di questi anni.
Gli Stati Uniti, che hanno invaso l’Iraq con l’intento dichiarato di distruggere le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, si sono nella realtà della guerra imbattuti nei resti di programmi di armamenti chimici da tempo abbandonati dal regime iracheno, costruiti in passato con l’ausilio dell’Occidente. La segretezza imposta dal governo e dai vertici militari a questi ritrovamenti, sottolinea il Nyt, ha in alcuni casi impedito che i soldati esposti agli agenti chimici venissero curati in maniera appropriata.
La scoperta della presenza in Iraq di un vasto e abbandonato arsenale di armi chimiche ha implicazioni ancora più inquietanti, a seguito della conquista da parte dei jihadisti dello Stato Islamico di vaste porzioni del territorio iracheno. Molti dei ritrovamenti e degli incidenti con armi chimiche, sottolinea il Nyt, sono avvenuti tra le rovine dell’impianto di Muthanna, il centro di produzione iracheno di agenti chimici negli anni ’80. Dallo scorso giugno, come è stato denunciato anche dal governo iracheno in una lettera inviata alle Nazioni Unite l’estate scorsa, l’impianto è controllato dai miliziani dell’Is.