– Nel Paese nordico, la ricchezza del petrolio ha alimentato un fondo sovrano da mille miliardi di dollari, dal quale attingere in futuro, quando il greggio sarà esaurito. E proprio sulla consistenza residua dei giacimenti del Mare del Nord, si gioca la grande scommessa di Salmond. Secondo il ‘first minister’, al largo delle coste scozzesi c’è abbastanza petrolio per alimentare la ricchezza della nuova nazione indipendente per “molti, molti decenni”.Secondo molti esperti, le cui previsioni vengono naturalmente rilanciate dalla campagna per il ‘no’ all’indipendenza, il petrolio ancora presente negli attuali giacimenti, dopo lo sfruttamento iniziato a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, potrebbe invece esaurirsi molto prima.
Finora sono stati estratti 40 miliardi di barili e la produzione è in declino dal 1999. Le stime su quanto greggio sia ancora intrappolato nei fondali variano dai 24 miliardi ai 16 miliardi di barili. Tradotto in termini temporali, rimarrebbero non più di 15-20 anni prima che i pozzi si esauriscano. Nuova ricchezza potrebbe sgorgare dai giacimenti non ancora esplorati, ma i costi di ricerca e produzione al momento sono troppo alti e nessuna compagnia petrolifera finora ha annunciato l’intenzione di volere investire in quel senso.