(AdnKronos) – Le norme fiscali ”non sempre sono chiarissime”, osserva Orlandi. ”Le fibrillazione e l’incertezza sembrano essere, ancora oggi, un tema quotidiano”. Il mondo delle imprese, non solo italiane ma anche quelle straniere che decidono di venire a investire nel paese, ha invece bisogno di certezze e chiarezza. Il fisco italiano presenta delle difficoltà, sottolinea Orlandi, anche per le aziende che decidono di andare a lavorare all’estero, a causa di ”una legislatura non allineata alle regole internazionali”.
Il sistema attuale è impostato principalmente per evitare fenomeni elusivi ed evasivi; bisogna invece avere il ”coraggio di cambiare impostazione”. Fino ad oggi si è ragionato in termini di patologia, occorre invece iniziare a ragionare in termini di fisiologia. Se il ragionamento alla base delle norme è quello di evitare forme evasive ”metto una serie di paletti e imbriglio tutti”. In questo modo ”ammazzi chi ha intenzione di crescere e andare avanti”. Occorre invece ”dare fiducia alle proprie imprese”.
Tra le ”principali difficoltà” indicate da Orlandi, c’è il ”principio datato” della residenza fiscale, secondo cui tutti coloro che risultano sul territorio italiano per almeno 183 giorni devono pagare le tasse. ”Altri paesi adottano il principio di frazionamento, questo provoca situazioni di doppia tassazione o di doppia esenzione”.