Home Nazionale E’ il camoscio appenninico l’Ambientalista dell’Anno 2014

E’ il camoscio appenninico l’Ambientalista dell’Anno 2014

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Roma, 18 dic. – (AdnKronos) – Non potrà ritirare il premio di persona, il vincitore di “Ambientalista dell’Anno” 2014, ma è l’emblema di un caso di successo della ricerca italiana. Il riconoscimento va infatti al camoscio dei nostri Appennini, che porta così sul primo gradino del podio il team dei tecnici delle 5 aree protette coinvolte dal progetto Life Coornata.
Il progetto per la tutela del camoscio appenninico si è concluso lo scorso settembre segnando una tappa importante per la tutela della biodiversità dell’Appennino: dalla soglia dell’estinzione all’inizio del ‘900 oggi si contano più di 2.000 esemplari. Il Life Coornata è stato considerato dalla giuria popolare del premio un caso esemplare di successo della ricerca made in Italy all’interno dei Parchi, anche perché sono state sperimentate alcune tecniche di cattura e rilascio, totalmente innovative e mai usate prima in Appennino.
Si tratta delle box trap e le up-net, dispositivi per catture “collettive” degli esemplari che hanno il vantaggio, rispetto alla teleanestesia di singoli individui, di trasferire un certo numero di animali simultaneamente, una condizione assai favorevole per il trasferimento in nuove aree di animali che vivono in gruppo.
Il premio, indetto dal mensile La Nuova Ecologia e Legambiente, quest’anno “rappresenta il giusto coronamento finale di un progetto di successo e un esempio da seguire – spiega Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree Protette e Biodiversità di Legambiente – che ha visto collaborare strettamente e in sinergia tutte le aree del nostro Appennino interessate dalla presenza di questo importante animale, sinergia che continuerà anche dopo la fine del Life grazie all’impegno dei Parchi”.
Una vittoria che “deve rappresentare anche uno sprone a tutto il mondo delle aree protette del nostro Paese a mettere in atto un nuovo modo di operare – aggiunge – che deve vedere una crescente collaborazione fra gli enti e la realizzazione di progetti che prevedano uno scambio di conoscenze, competenze e disponibilità”.
Il premio “Ambientalista dell’anno” assegnato oggi a Casale Monferrato è intitolato a Luisa Minazzi, l’attivista scomparsa nel 2010 che si è battuta a lungo per i diritti delle persone esposte all’amianto.