(AdnKronos) – Il rapporto si sofferma in particolare sulla pericolosa correlazione debito pubblico-deflazione: alti debiti hanno portato ad una maggiore deflazione, come effetto sottostimato dell’austerity. In sostanza, per tagliare il debito pubblico si ricorre a politiche di lacrime e sangue che però impattano la crescita, deprimono i consumi con il conseguente calo dei prezzi, fino alla deflazione. E dunque, secondo il rapporto, l’inflazione negativa si configura come “un fenomeno specifico di un paese e richiede per questo contromisure a livello nazionale”.
L’austerity in Europa “ha comportato effetti imprevedibili: non solo una crescita più bassa, ma debiti più alti e la prospettiva della deflazione non era stata neanche presa in considerazione”.
Oggi per correggere questa spirale alto debito-crollo dei prezzi servono “forti politiche di stimolo specifiche a livello nazionale. Se questo approccio fosse stato applicato sin dagli inizi – si conclude nel rapporto – i benefici si sarebbero visti in termini di maggiore domanda e questo avrebbe aiutato il commercio, rafforzato la crescita e in ultima istanza avrebbe contribuito alla riduzione del debito pur con un’austerity più leggera”.