Home Nazionale Ue: Croazia, non solo mare ma ottimo mercato se saprà superare criticità

Ue: Croazia, non solo mare ma ottimo mercato se saprà superare criticità

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Roma, 1 lug. (Labitalia) – Superati molti ostacoli e molte incertezze politiche, da oggi la Croazia è il ventottesimo Paese membro dell'Unione europea. Con una superficie di poco meno di 57.000 Kmq e una popolazione di 4,5 milioni di abitanti, la Repubblica Croata è un Paese particolarmente gettonato per il turismo estivo, grazie agli oltre 6.000 km di costa marina e alle 1.185 isole. Ad attrarre anche il melting pot di culture, dialetti, tradizioni, climi e stili di vita, che fanno della Croazia una delle mete più popolari dell'Europa sudorientale. Dalla Croazia vengono le invenzioni della cravatta ('hvar') che era un capo delle divise militari del 1700, il sistema bifase della corrente alternata (il suo inventore Nicola Tesla era nato a Smiljan), la penna stilografica, il paracadute.Ma la Croazia non è solo mare e prodotti tipici. Per l'Italia rappresenta anche una grande opportunità di mercato: dal 2000 siamo il suo primo fornitore e anche il suo maggior cliente. L'interscambio commerciale, che nel 2012 ha superato (dati Ice) i 4 miliardi di euro (pari al 16,1% dell'interscambio totale; -0,1% rispetto al 2011, ma il calo è dovuto alla diminuzione dell'export croato verso l'Italia). Le forniture italiane verso la Croazia (pari a 2,71 miliardi di euro, ovvero il 16,7% dell'import croato) sono aumentate dell'1,1% rispetto al 2012. Tuttavia, per diventare un mercato maturo, la Croazia dovrà superare una serie di criticità, che ritroviamo sintetizzate nei principali indicatori economici del 2012: la contrazione del Pil (-2%) che sembra accentuarsi nei primi mesi del 2013, un forte processo di deindustrializzazione (la partecipazione del comparto industriale al Pil è passata dal 30% dei primi anni '90 a circa il 17% degli ultimi anni), un tasso medio d?inflazione del 3,4% e soprattutto un livello di disoccupazione piuttosto elevato. A fine 2012 è stato del 21,1% e a fine febbraio 2013 del 21,9% (375.400 disoccupati). Gli analisti prevedono che il tasso di disoccupazione sarà superiore al 20% per almeno 2 anni. Nell'arco temporale 1993 – 3° trimestre 2012, il principale investitore straniero in Croazia risulta essere l'Austria (24,9%), seguita dai Paesi Bassi (15,5%), dalla Germania (11,7%), dall'Ungheria (9,1%), dal Lussemburgo (5,9%), dalla Francia (5,3%), e dall'Italia (5,0%). Nei primi nove mesi del 2012, gli investimenti italiani in Croazia erano del valore di 81,3 milioni di euro, mentre dal 1993 a settembre 2012 valevano 1,3 miliardi di euro, posizionando l'Italia al settimo posto per Ide (Investimenti diretti estero). Ma se si considerano gli Ide effettuati soltanto nel corso dei primi nove mesi del 2012, in base ai dati forniti dalla Banca nazionale croata, l'Italia si colloca (insieme alla Turchia) in terza posizione tra i Paesi investitori in Croazia. L'intermediazione finanziaria (settore bancario e assicurazioni) è stato sinora il settore più attraente per gli investitori italiani (assorbe l'80% del totale degli Ide italiani). Nel 2011 gli investimenti italiani hanno riguardato soprattutto gli investimenti azionari in beni immobili (18,4 mln); seguono le attività alberghiere e di ristorazione (8 mln), le attività immobiliari (4,3 mln), la produzione di macchine e apparecchi meccanici (4,3 mln) e l'intermediazione finanziaria (3,2 mln). Occorre comunque considerare, informa l'Ice, che numerose grandi imprese italiane che hanno effettuato investimenti in Croazia si sono avvalse di triangolazioni finanziarie; una stima realistica della consistenza complessiva degli investimenti italiani in Croazia non può prescindere dalla considerazione di tali triangolazioni per cui i dati divulgati dalla Banca nazionale croata vanno rielaborati alla luce di queste considerazioni. Secondo valutazioni su base campionaria, nel periodo tra il 1993 e il terzo trimestre del 2012 l'ammontare degli investimenti italiani sarebbe significativamente più alto rispetto ai dati ufficiali e raggiungerebbe oltre il 10% circa dello stock totale degli Ide in Croazia. In Croazia è operante dal 2004 il Comitato consultivo dell'imprenditoria italiana in Croazia (www.ccicc.hr) che raggruppa oltre un centinaio di aziende. Il Comitato è presieduto dall'Ambasciatore d'Italia in Croazia. Tra le imprese che operano in Croazia figurano, tra le altre: A. Menarini Diagnostics farmac. Riunite srl (prodotti per indagini diagnostiche), Ab holding spa con Ab Energy Hrvatska (banca), Benind spa con Benetton Croatia (abbigliamento), Biasuzzi spa industrial projects (villaggi turistici), Bisol spa Italikacink (zincatura a caldo), Calligaris Spa (mobili), Calzedonia spa con Tubla Tekstil (calze, biancheria intima), De Longhi (elettrodomestici da riscaldamento), Eni (gas naturali), Intesa Sanpaolo con Privredna Banka, Unicredit con Unicredit leasing Croatia e Zagreba?ka Banka.