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Pizzaioli aretini e napoletani si uniscono in associazione

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Pizzaioli aretini e napoletani si uniscono in associazione

Un nuovo filo unisce l’arte di Napoli a quella di Arezzo. Partendo dal rosso se pensiamo al pomodoro, dal bianco se pensiamo alla mozzarella, e dal verde se pensiamo al basilico.
Nasce così ad Arezzo, col sostegno di CNA, PANT:“Pizzaioli Associati Napoletani Toscani”.
La pizza non è solo uno dei piatti più diffusi ma anche quello capace di unire il mondo a tavola. Non è un caso che il Presidente della neonata associazione sia proprio un pizzaiolo napoletano, Gennaro Nappi e ha come vice Presidente una pizzaiola aretina di origine albanese, Tane Alkida.
Dando così meno importanza alla provenienza.
Quello che conta è l’amore per la pizza e la ferrea volontà di migliorare ulteriormente questo piatto.
“Esiste una vera e propria cultura della pizza – afferma Gennaro Nappi dicendo: “E’ un prodotto semplice e popolare ma deve essere fatto a regola d’arte. Il nostro primo obiettivo è quindi quello di qualificare ulteriormente la professionalità dei nostri associati, puntando sull’elemento fondamentale della pizza e cioè, la sua lenta lievitazione e lavorazione”.
Per quanto riguarda, invece, l’affermazione di Tane Alkida che dice:
“Per la Regione Toscana la pizza va farcita con prodotti tipici del territorio, avente marchi riconosciuti (D.O.P & D.O.C)”.
A questo si aggiunge un secondo elemento e cioè la conseguente forte attenzione alla qualità complessiva del prodotto.
Da qui la nascita di una rivista on-line, per rendere concreta l’affermazione “mangiare bene vuol dire vivere meglio”. La rivista si chiamerà “Benessere a tavola dell’era 3000” che indicherà le varie aziende che faranno da partner alla suddetta associazione, evidenziando inoltre i propri marchi registrati e certificati. Consideriamo importante che i nostri clienti sappiano cosa mangiano. Ci riferiamo alla pizza come ad altri piatti tipici delle due Regioni. Informazione, quindi, sulle materie prime, sulla lavorazione e sulla cottura”.
“Uno dei nostri obiettivi – conclude Nappi – è anche quello di introdurre corsi di formazione, per creare nuova occupazione e quindi manodopera qualificata, visto l’enorme richiesta di operanti nel settore dell’arte bianca e l’elevata ricerca della professione, siamo convinti di offrire l’opportunità lavorativa a nuovi talenti appassionati del settore e in cerca di lavoro, con la speranza di migliorare il loro futuro”.