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Il messaggio e la testimonianza di don Luigi Ciotti in un libro, ‘Il morso del più’

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“Amici, non dobbiamo sentirci mai arrivati, mai a posto. Dobbiamo sempre sentire prepotente dentro di noi il morso del più”. Sono parole di don Luigi Ciotti, parole che esprimono bene quella sana inquietudine che da tanti anni il sacerdote, fondatore del gruppo Abele e presidente di Libera cerca di trasmettere a un'infinità di comunità, di associazioni, di gruppi di base affinché la voglia di giustizia prevalga sull'egoismo e la rassegnazione.

“Il morso del più” è, da oggi, anche un libro che raccoglie i passaggi più coinvolgenti di tanti interventi di don Luigi. E' stato il giornalista Massimo Orlandi, che in tante occasioni ha intervistato don Ciotti, soprattutto alla pieve di Romena, in Casentino (Ar), a trasformare l'insieme di tanti momenti di ascolto in un unico incontro speciale, che racchiude tutta la bellezza e la forza della testimonianza di vita di don Luigi.

Il libro raccoglie, suddividendole per temi, le parole chiave del lessico di don Ciotti e all'interno di queste mette in evidenza i passaggi più forti, più efficaci, più coinvolgenti. Protagoniste del libro sono le persone incontrate da don Luigi, con le loro storie di oppressione e di riscatto, sono le battaglie per la giustizia, che il fondatore del gruppo Abele porta avanti da sempre, sono le pedate che ci trasmette con la sua voce potente e spigolosa per scuoterci da quello che per lui è il male più grande: l'indifferenza.

“Il morso del più”, che contiene anche un ampio racconto biografico del cammino di vita di don Luigi, si apre con tre brevi, ma significativi saluti introduttivi.
Arturo Paoli, missionario, vicino agli ultimi per gran parte della sua lunga vita (ha compiuto 100 anni) abbraccia don Luigi perché “con le tue parole ci doni il tuo sangue”. Luigi Verdi, fondatore della fraternità di Romena, ringrazia Ciotti per il suo donarsi “senza il timore della sproporzione e dell'usura”.

Dori Ghezzi, sottolinea con il suo saluto l'amore per Luigi verso quegli ultimi spesso cantati dal suo compagno Fabrizio De Andrè: “Fabrizio – scrive – disse di aver scritto “La canzone di Marinella” per “reinventarle una vita e addolcirle la morte”. Ecco, lui riesce sempre a trovare le parole giuste. E tu, in prima linea, con coraggio, a dimostrarci ogni giorno che «impegno è speranza».

Luigi Ciotti
E' il fondatore del gruppo Abele di Torino che da quasi cinquant'anni interviene concretamente in tutti gli ambiti del disagio e dell'emarginazione.
E' il presidente di Libera, una rete di oltre 1.600 associazioni che opera in tutto il territorio nazionale per opporre il coraggio della nostra società civile a tutte le mafie.
E' un sacerdote che continua a rispettare con fedeltà e coraggio la consegna che gli dette il cardinale Pellegrino il giorno della sua ordinazione: “La tua parrocchia sarà la strada”.
Sulle strade del nostro Paese, questo prete porta ogni giorno la sua testimonianza concreta insieme a un rigo di Vangelo: “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati”.